“A volte viene ribadito perché non si è compresa una questione. L’imprenditore Saladini ha rilevato la squadra che era destinata a ricominciare dalla Promozione. Ha voluto fare un atto d’amore, ma anche economico molto importante. Rasenta quasi l’inverosimile, perché la società era stracolma di debiti”.
Così Marcello Cardona ai microfoni di Video Touring ha spiegato perché spesso si tende a ricordare quali erano le condizioni della Reggina. L’obiettivo continua ad essere chiaro: “Mettere in sicurezza i conti della Reggina. Quando rilevi una società con decine di milioni di debiti, un imprenditore ha l’obbligo di accollarsi la questione. Noi dobbiamo arrivare a maggio sereni, tirando una riga sul’aspetto economico, per poi fare una programmazione. Quella del secondo e del terzo anno”.
Mantenere la categoria è un dato essenziale per poter vivere in serenità il futuro. Ed è il motivo per il quale a giugno la Reggina ha speso e a gennaio no. “La proprietà – ha ricordato Cardona – a giugno non si è limitata di prendere chi c’era e aggiungere qualche giovane, ma per un ragionamento imprenditoriale si è deciso di seguire una strategia. Trovare un tecnico qualificato e giocatori qualificati. Mettere sicurezza e retrocedere è un dramma. Le due questioni sono parallele”.
Cardona ci mette la faccia nel sottolineare la serietà della Reggina, da Prefetto e da uomo dello Stato. “Se ci fosse qualcosa di non trasparente – ha evidenziato – la mia storia ed il mio modo d’essere mi porterebbe in modo chiaro e netto a dire le eventuali problematiche. Senza se e senza ma. Ho le mani libere. Svolgo questo incarico alle dipendenze dei reggini non ho padroni”.
Gli unici problemi vengono dal passato: “Questa Reggina non ha debiti con nessuno. Ha pagato tutto quello che doveva. Ha pagato anceh gli emolumenti dei giocatori, una settimana prima. Fino a dicembre eravamo massacrati da pignoramenti e richieste di accessi da parte della Guardia di Finanza. Alla fine del 2022 si è ricorso ad un istituto previsto dalla Legge”.
Il rischio penalizzazione per la Reggina ha una sola motivazione. Gli amaranto devono cristallizzare la situazione finanziaria prima della ratifica della rateizzazione della gran parte della mole debitoria. In attesa dell’omologa del Tribunale il club amaranto non può pagare nulla che non siano le spese correnti. Questo potrebbe determinare, davanti alla Covisoc, una posizione inadempien ripetto alla scadenza fiscale federale. Si potrebbe ricorrere sottolineando la prevalenza delle leggi dello Stato, ma la Reggina vuole evitare pagando in anticipo.
“Non c’è – ha chiarito Cardona – una volontà del presidente Saladini di non pagare. L’imprenditore ha pagato tutto ed anche di più. Adesso c’è un iter giudiziario, è stato nominato un curatore che cura i pagamenti. In queste ore abbiamo avuto la visita della Covisoc che ha guardato le nostre carte e sono a posto. Adesso si sta facendo un ragionamento per le scadenze di giovedì e del 16 marzo. C’è un’interlocuzione aperta con il Tribunale, dove la Reggina chiederà di pagare. Non possiamo fare niente senza l’avallo del Tribunale. Ci rimettiamo alle istituzioni primarie e quelle sportive. Con la Figc non abbiamo nessun contenzioso e abbiamo un rapporto incredibile”.