Parma-Reggina sarà una gara molto impegnativa per gli amaranto. Davanti, per la prima volta, ci sarà un avversario che fa parte del trio delle tre squadre più attrezzate per il salto di categoria assieme a Cagliari e Genoa.
Questo non è necessariamente un aspetto che sminuisce quanto fatto dalla squadra amaranto fino ad ora, poiché paradosssalmente gli uomini di Inzaghi soffrono di più contro contendenti che si chiudono e anestetizzano il gioco con il loro catenaccio.
Certo è che ci sarà una maggiore quaità da affrontare. E pertanto diventa inevitabile considerare l’ipotesi di adottare anche delle contromisure. Alla Reggina le risorse non mancano e quanto proposto contro il Cosenza lo ha dimostrato.
Inzaghi ha, infatti, scelto di tenere fuori Crisetig e Canotto affidandosi a Hernani e Ricci, con Majer portato davanti alla difesa. Una scelta finalizzata ad avere in campo calciatori che avessero la capacità di muovere il gioco da una fascia all’altra da posizione più defilata rispetto a quella del regista classico. Lo avrebbe potuto fare anche Crisetig, ma spesso chi sta in cabina di regia deve fare i conti con marcature asfissianti addirittura dei centravanti avverasari.
La mossa ha premiato, anche perché avere Majer davanti alla difesa consentiva anche di godere di un elemento più mobile nell’andare ad aiutare la difesa sui movimenti dei trequartisti cosentini.
Per certi versi questo rischio ci sarà anche contro il Parma, che in quella zona di campo muove un fenomeno come Vasquez ed esterni offensivi molto temibili. Ma ogni partita ha la sua storia e, al di là di qualche accorgimento, risulta improbabile che Inzaghi faccia perdere l’identità di gioco alla sua squadra.
Certo è che nella testa dell’allenatore ci sono diverse idee e soprattutto tante risorse umane per differenziare la proposta di gioco.