• Reggina: c’è un pregio che può anche essere limite

    La Reggina di Filippo Inzaghi, nel campionato 2021-2022, ha offerto anche grande calcio. Lo dice anche la classifica, se si considera che gli amaranto sono secondi ad un solo punto dalla vetta. Il grande cammino avuto fino ad ora dagli amaranto ha addirittura fatto un po’ storcere il naso per la sconfitta di Parma. Ma in B è normale trovare incidenti di percorso, quello che semmai fa la differenza è sapersi sempre rialzare.

    Soprattutto se, come nel caso della Reggina, all’orizzonte c’è la sfida contro il Perugia. Apparentememnte al Granillo arriva l’ultima della classe ed in grande difficoltà. In concreto sullo Stretto sbarcherà una squadra che, per qualità, ha già dimostrato di poter centrare i play off la scorsa stagione e adesso ha un allenatore che ha due promozioni in Serie A nel curriculum. Le rinascite sono sempre in agguato.

    Gli umbri dovranno, però, preoccuparsi molto della squadra di Filippo Inzaghi. Questo, salvo sorprese, dovrebbe corrispondere ad un atteggiamento molto difensivo. E si che la Reggina fatica quando gli altri si chiudono e non riesce a sbloccare il risultato.

    In questi casi diventa decisivo sfruttare palloni sporchi, calci piazzati ed episodi. O magari grandi giocate estemporenee.

    La squadra di Inzaghi, in questa stagione, ha dimostrato di saper segnare sopratuttto su azione.

    Sui 17 gol realizzati, 14 sono arrivati in fase di manovra. Su calcio da fermo soltanto tre. E tre sono serviti per sbloccare la partita:  Fabbian contro il Sudtirol (cross su ribattuta) , Gagliolo contro il Cittadella (poi  è finita 3-0), Fabbian contro il Palermo (finita 3-0)

    Per muovere  le partite servono dunque , per lo più, gol “sporchi”.

    La Reggina, in questo momento, ne fa pochi, e segna soprattutto attraverso il bel calcio. Inzaghi, però, lavora molto sui calci piazzati e conta di raccogliere i frutti.