Fare scelte di mercato razionali passa anche per strategie impopolari o quantomeno lontane da quelle dei sogni più elevati dei tifosi. Anche se dopo tre calciomercato griffati e due senza risultati minimi ottenuti (quantomeno dichiarati, a fronte di un budget in realtà inferiore alle aspettative) , dovrebbe essere ben chiaro a quali conseguenze porti.
Risulta chiaro come, al momento, il club amaranto stia focalizzando la propria attenzione su calciatori che escono dai campionati Primavera. Calciatori come Turati e Cortinovis hanno dimostrato che se sai giocare al calcio, l’età e la mancata esperienza rischiano di essere un dettaglio.
Così come è chiaro che, in base agli uomini a disposizione, oggi la Reggina abbia bisogna soprattutto di giovani.
Non sfuggirà a nessuno, dirigenza compresa, che il mix tra calciatori dalla Primavera e chi è rimasto dall’anno scorso equivale a rischiare di retrocedere.
Men che meno a chi ha appena sborsato quattro milioni di euro cash per salvare la baracca. E si sa che il primo requisito per ottimizzare l’investimento è mantenere la categoria. La Reggina, però, soprattutto nella prima fase del calciomercato non andrà a fare aste per ingaggi.
Procuratori e calciatori si crogiolano all’idea di potersi confrontare con società che sono pronte a non badare a spese per gli ingaggi. Confrontarsi con chi può offrire certe cifre sarebbe un suicidio economico e la nuova governance della Reggina va in un’altra direzione. Ad un certo punto, però, i vari Parma, Genoa, Cagliari (ma anche altre tante squadre ambiziose) completeranno gli slot delle loro rose e chi è rimasto senza una poltrona dovrà cercare alternative.
E a quel punto probabilmente la Reggina andrà a cercare calciatori migliori. Potrebbe, però, anche esserci qualche eccezione, che magari Taibi estrarrà dal cilindro. Anche perché l’obiettivo minimo amaranto, per questa stagione, sarà probabilmente stare davanti a cinque squadre, duellando con quelle sette-otto che si giocheranno la permanenza. Non c’è esattamente da vergognarsi di fronte a questa prospettiva, ricordando dove fosse la Reggina fino al 21 giugno.