• Un Consiglio comunale…”Solidarietà e scorcicoddhu”

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    di Franco Arcidiaco
    – A costo di sembrare un vecchio rimbecillito che si lamenta dell’esuberanza giovanile, voglio rilasciare una dichiarazione politicamente scorretta: il dottor Spock (non il sig. Spock, quello di Star Trek con le orecchie a punta, ma il famoso pediatra Benjamin) e Maria Montessori sono la rovina del nostro tempo, braccia rubate

    all’agricoltura, fossero andati pei campi a coltivare patate oggi ci ritroveremmo in un mondo più civile. Questi adolescenti in circolazione oggi, cresciuti ed educati negli asili modello, ispirati ai due “scienziati” in questione, e concepiti negli anni ’80 da genitori che si pascevano di televisione berlusconiana e di “filosofia” yuppie (non hippy quella è stata ben altra cosa, almeno loro non facevano male a nessuno), sono quanto di peggio si sia mai visto in termini di inciviltà, violenza e menefreghismo. Passano le loro giornate a pigiare freneticamente sui tasti dei telefonini, a ciondolare per le strade con le cuffiette alle orecchie ascoltando musica che non conoscono e non capiscono, d’inverno a fingere di studiare scaricando testi da Wikipedia (il Bignami elettronico) e d’estate a sballarsi nei lidi o a fare falò sulle spiagge disseminandole di rifiuti e deiezioni varie; sesso modello Mc Donald una botta e via con preferenza al blow-job (meno faticoso, più pratico e senza conseguenze), altro passatempo preferito imbrattare i muri con scritte demenziali (i graffiti e i murales sono roba d’altri tempi), sballarsi con bevande eccitanti, vandalizzare gli spazi pubblici e mettersi al volante impasticcati e/o ubriachi. Politica nemmeno a parlarne, va benissimo lo statu quo che ti garantisce impunità, divertimento e ti preferisce sballato, così non pensi e non disturbi il manovratore… Mi domando tristemente cosa abbia prodotto effettivamente il ’68, questi sono i nipoti di quellichehannofattoilsessantotto e questa società non mi sembra esattamente quella che all’epoca avevamo immaginato. Che fare? direbbe il vecchio Lenin, semplice rispondo io: bisogna fare una politica di sinistra pensando come uno di destra, solidarietà e scorcicoddhu distribuiti equamente, e nel giro di una generazione si potrebbe tornare alla normalità.

    Dopo l’ultimo devastante attentato in città si è tornato a parlare a destra e a manca di scenari alla Beirut; effettivamente quello dell’altra notte al Viale Quinto può essere letto in maniera diversa ed i colleghi Branca e Pollichieni lo hanno già fatto in maniera chiara e magistrale; quello che invece a me preme sottolineare è che queste cose a Beirut non succedono da un pezzo e se, saltuariamente, succedono sono determinati da motivi ben più seri. Fingiamo di dimenticare che in questa città, dalla fine della Rivolta (quindi dal 1971) la legalità è un optional dei meno richiesti: ma mi volete dire in quale altra parte del mondo ogni notte (e dico ogni notte!), da decenni ormai, vengono incendiate una media di cinque o sei autovetture? Ma quale Libano, ma quale Colombia? NON SUCCEDE DA NESSUNA ALTRA PARTE!!! Qui i piccoli dissapori, le storie di corna vere o presunte, le diatribe familiari, le gelosie professionali, gli sgarbi di traffico, le concorrenze commerciali (per non parlare delle truffe alle assicurazioni) e, naturalmente le richieste di pizzo non soddisfatte, hanno un solo infallibile sbocco: LA TANICA DI BENZINA E L’ACCENDINO, e si manda in fiamme contemporaneamente lo status symbol della vittima ed il suo più caro bene… Ora, senza voler tener conto dei pur gravi costi sociali di tale situazione, mi domando quante volte le forze dell’ordine siano risalite agli autori di uno di questi attentati; calcoliamo: 40 anni per 365 giorni fanno 14.600, moltiplichiamo per una media (al ribasso) di 4 attentati a notte ed otteniamo il risultato: 58.400 attentati di cui, sfido qualcuno a smentirmi, solo di due o tre sono stati individuati gli autori e per puro caso! Capite cosa stiamo dicendo, vi rendete conto in che realtà viviamo? Negli anni passati abbiamo anche avuto un questore pittoresco che è arrivato a dire che gli incendi notturni erano un fenomeno di costume non riconducibile alla criminalità organizzata: ma qual è il confine tra la criminalità organizzata e quella spontanea? Ma lo vogliamo capire che le fondamenta sono marce? Ma lo vogliamo ammettere che il problema della legalità nella nostra disgraziata provincia non è mai stato seriamente affrontato? Questori, Prefetti e Super Prefetti si fanno assegnare nella nostra provincia per due o tre anni solo perché passare da qui significa titolo di merito e blasone per lo sviluppo della carriere; si fanno le pippe di tanto in tanto con la cattura dell’ennesimo superlatitanteinclusonellalistadeitrentapiùricercati che si complimenta sempre con gli investigatori per il successo dell’operazione, ed in cuor suo si rallegra dell’arresto perché in realtà l’unica cosa che temeva non erano le forze dall’ordine ma la vendetta delle cosche rivali… Nessuno si preoccupa di quegli imprenditori (quelli non affiliati alle varie cosche, per intenderci) che ogni mattina quando alzano la saracinesca si fanno il segno della croce per averla trovata intatta; nessuno si preoccupa di fare una seria indagine sulla vera proprietà delle più importanti attività imprenditoriali; nessuno si preoccupa di capire perché si continuino a costruire migliaia di appartamenti quando il fabbisogno è abbondantemente superato; nessuno si preoccupa di capire perché circolino più Mercedes nella provincia di Reggio Calabria che a Stoccarda. L’unica speranza che ci rimane è l’aria nuova che si respira dalle parti della Procura e l’augurio che i Corvi finiscano a più presto a bollire nel Pignatone!

    Franco Arcidiaco

     

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