• Emergenza rifiuti, scontri a Celico, multe da 2 a 10mila euro: la storia della “paura che ti fotte” (FOTO E VIDEO)

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    di Clara Varano – “Difendi il tuo futuro e la salute dei tuoi figli? Eh ti costa caro farlo”. Da 2mila a 10 mila euro. Sì, è proprio questa la cifra intorno a cui si aggirano le multe 

    elevate ad alcuni degli attivisti che presidiano l’entrata della discarica di Celico in provincia di Cosenza.

     

    Cifre che la Digos, della Questura, ha notificato ad una decina di perosne, di cui è stato fatto il riconoscimento durante gli ultimi scontri. Cifre legittime, lo prevede la legge, ma molto alte, visto il periodo di crisi che stiamo vivendo e che certamente mirano a scoraggiare chi, ancora, non ha ricevuto la denuncia amministrativa. Sorprende però che questa denuncia, sia stata notificata anche a chi semplicemente fotografava, riprendeva, testimoniava quanto stesse accadendo, sabato e lunedì davanti al presidio. Si chiama libera informazione. Scene documentate, pubblicate su questo o quell’altro giornale, spesso senza citarne l’autore, che però raccontano un’unica storia. Due fronti: polizia e cittadini. Entrambi lì con uno scopo. Da un lato i poliziotti in tenuta antisommossa, dall’altro la gente con i fiori in mano a gridare “Qualcuno diceva armate con i fiori i vostri cannoni”.

    Un’unica storia. Giovani poliziotti chiamati a compiere il loro lavoro, spesso difficile, che richiede decisioni rapide ed immediate, da prendere a difesa non solo del cittadino, ma anche, spesso, di sé stessi. Non è facile. Non è facile gestire la folla. Non è facile gestire la paura. Non è facile gestire l’imprevedibile. E pensiamo che questo abbia caratterizato gli scontri e le “cariche” di sabato 8 e lunedì 10 marzo. “La paura ti fotte”, diceva qualche anno fa un carabiniere presente al G8 di Genova. La paura ti fotte. La stessa paura che spinge oggi, e spingerà domani i manifestanti. Paura di morire. Paura di un futuro di malattie. E lo gridano senza mezzi termini “Qui c’è di mezzo la nostra salute. I tumori ce li prendiamo noi”. Il “Tal quale”, come a dire “la qualunque”, sversato in discarica, fa paura.

    Però c’è un’ordinanza del prefetto, c’è un decreto del presidente Scopelliti che dice che si può fare in casi di emergenza. La salute dei cittadini con i rifiuti è a rischio. La salute dei cittadini con l’indifferenziato è a rischio fra qualche anno. Cosa scegliere. Prendiamo tempo. Scegliamo “fra qualche anno”. La politica sui rifiuti, quella ambientale è davanti ad un colossale fallimento. “Abbiamo chiesto di essere protetti. La spazzatura per noi può rimanere in strada fino a che non si capisce cosa viene portato in discarica. E’ inutile che i camion avanzano su di noi” (GUARDA IL VIDEO DEL PRESIDIO), dicono e aggiungono: “E’ l’ordinanza di Scopelliti che deve andare in discarica”.

    Intanto la Regione, il presidente, l’assessore Francesco Pugliano, si trovano in mezzo a due fuochi: i cittadini che vogliono le strade pulite, senza topi, percolato e rischio epidemie e i cittadini che vogliono evitare problemi futuri stile “Terra dei Fuochi”. Così la Regione ha un compito arduo, gestire la “paura”. E la paura non si seda con i poliziotti che hanno ancora più paura e per difendere “chi non si sporca le mani”, come gridano gli attivisti, e le loro decisioni che però, riguardano l’intera collettività, le mani sono costretti a sporcarsele. Ed è sempre la stessa paura, che ieri ha prodotto le pesanti multe recapitate qua e là. E su queste già serpeggia fra i più, l’interrogativo: “Qualcuno ha recapitato una denuncia amministrativa con tanto di multa milionaria alla Regione per aver ostacolato il progresso e la tutela ambientale della Calabria?”.

    Video dal canale youtube di AntagonistaSilAntica

    Foto Antonietta Bonanno

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