I sogni si possono realizzare, basta solo crederci. Ne è convinto Claudio Serranò, 48 anni, giardiniere comunale di professione che, da Cogoleto, in Liguria,
inizia la sua avventura su due ruote. Destinazione Reggio Calabria. Il viaggio della vita di Claudio, parte proprio dalla città in cui vive Cogoleto, ben milletrecentocinquanta chilometri da fare in sella a una bici, per raggiungere la riva dello Stretto e prendere quella laurea, in Gestione del Territorio Agro Forestale, attesa da nove anni.
“Dopo anni di sacrifici, questi mille chilometri sono una passeggiata di salute – afferma il neo laureando – Stavo per mollare tutto, poi ho pensato che se fossi riuscito a laurearmi sarei andato a discutere la tesi su due ruote, una specie di voto laico che, finalmente, posso mantenere. Un traguardo difficile per la mia vita che ho voluto concludere con un altro sforzo che sottolinea il percorso fatto. Il 13 marzo sarà il grande giorno”.
Claudio ha trascorso gran parte della sua vita all’aria aperta tra piante e fiori, ha la passione per lo sport e una straordinaria famiglia che lo ha sempre sostenuto e spronato a realizzare il suo sogno. In questi anni, non sono mancate difficoltà e l’ansia di non farcela ma alla fine, Claudio ha dimostrato che se c’è passione, se davvero credi con tutte le tue forze ai sogni allora niente e nessuno può fermarti.
“Quando ero ragazzo non avevo la testa per mettermi sui libri e ho iniziato subito a lavorare – racconta Claudio, padre di due bambini – Ma il cruccio della laurea mi è sempre rimasto così nove anni fa mi sono iscritto alla facoltà di Agraria. A Genova l’indirizzo che ho scelto non c’era, così ho pensato di andare a Reggio Calabria, la città dove vivono ancora i miei cugini che si sono offerti per ospitarmi durante il periodo degli esami”.
Tra il lavoro e gli impegni familiari, Claudio riesce a conciliare lo studio con gli allenamenti e prende sempre più forma il progetto della traversata in bici. Tra una materia e l’altra, Claudio inizia lo studio del tragitto e le tappe per arrivare in tempo alla laurea: almeno 160 chilometri al giorno, fino a Civitavecchia lungo l’Aurelia e poi sulla statale 18, passando per Napoli, diretto sino in fondo allo Stivale.
“Ho iniziato ad allenarmi seriamente tre mesi fa: quattro uscite settimanali per preparare le gambe – racconta – Ho studiato il percorso nei minimi particolari, nulla è lasciato al caso. Ho messo in conto tutto, certo sarebbe un gran peccato non farcela. Lunedì 10 marzo il professore mi aspetta per controllare un’ultima volta la presentazione della tesi sulla Stoppani. Dopo nove anni di attesa non posso tardare”.
Da giorni in sella sulla sua bici, con bagagli ridotti all’essenziale e due sacche laterali sistemate su un portapacchi realizzato appositamente e sul manubrio un piccolo computer con gps incorporato per controllare l’agibilità delle strade e condividere l’avventura sui social, Claudio è in viaggio per coronare il suo sogno e portare a termine un’altra sfida di questa difficile ma affascinante vita.