• Reggio, il Presidente Raffa a Strill.it: ''Vi spiego la mia Città Metropolitana''

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    di Stefano Perri
    – Appena rientrato dal coordinamento della costituende Città Metropolitane il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa ha le idee chiarissime su quello che dovrà essere il percorso di costituzione del nuovo ente sul territorio reggino.

    La preoccupazione, più volte espressa dallo stesso Raffa ma anche da altri consiglieri provinciali, è che la costituzione della Città Metropolitana venga percepita come un processo calato dall’alto che non si integra con il modello di sviluppo che si è instaurato sul territorio. In effetti, rileggendo le migliaia di pagine scritte dai più diversi autorevoli esponenti della politica e delle forze sociali sul territorio reggino, il rischio più grosso, dopo l’attivazione dell’iter ministeriale, è che la città metropolitana si trasformi in un processo contro il quale il territorio vada a sbattere impreparato, senza aver avuto la possibilità (i tempi della politica e della burocrazia, al sud più che al nord, sono notoriamente paragonabili a quelli di un mulo in salita) di settare un paradigma di controllo e di gestione del nuovo ente.

    Su questo il Presidente Raffa è categorico. La preoccupazione che si evince dalle sue parole è che il patrimonio di esperienza istituzionale ed amministrativa accumulato dagli enti provincia non sia adeguatamente valorizzato all’interno del percorso della costituenda Città Metropolitana.

    “Siamo stati a Bologna – spiega il Presidente intervistato da Strill.it al suo rientro a Reggio –  con l’intento di dimostrare che le Province non sono un ente fallimentare. Si tratta di capire a cosa porterà la Città Metropolitana e soprattutto che tipo di percorsi si vogliono intraprendere, anche in relazione ai tempi. Io sono convinto che non ce la faremo per il 1 gennaio 2014”.

    I punti essenziali del ragionamento di Raffa sono tre. Gli stessi sostanzialmente condivisi ed espressi nei giorni scorsi anche dal Presidente del consiglio Antonio Eroi accompagnato da una delegazione rappresentativa di maggioranza e opposizione in consiglio provinciale.

    Anzitutto quella che Raffa chiama ‘sostenibilità’ della Città Metropolitana. ”E’ necessaria – ci spiega il Presidente – un’assoluta condivisione da parte dei livelli territoriali. L’ho detto più volte, non ci credo alla città metropolitana fatta per decreto. La complessità della problematica passa necessariamente dall’individuazione di alcuni criteri procedurali a partire dal coinvolgimento dei Sindaci sui territori. E a questo si lega anche il tema delle infrastrutture, che è strutturale, ma va tenuto in considerazione. Con il Sindaco Arena ci stiamo muovendo in questa direzione, sottolineando queste criticità e lavorando in sinergia per risolverle”.

    Secondo punto, quello che politicamente potrebbe generare un dibattito sui diversi territori interessati dalla costituzione della Città Metropolitana, è l’individuazione della figura istituzionale che dovrà dirigerla. ”Il decreto di istituzione – spiega Raffa – stabilisce che le città metropolitane sono sovrapponibili agli Enti Provincia. Ma al tempo stesso ne individua la guida nel Sindaco del Comune Capoluogo. Io ho già avuto modo di interloquire con diversi Sindaci della provincia e ben pochi sono convinti di questo tipo di percorso. Il problema è che c’è il timore che i territori geograficamente più distanti dal centro siano tagliati fuori. C’è la preoccupazione che un percorso troppo ‘Reggio-centrico’ penalizzi lo sviluppo complessivo del territorio. Io avevo già avviato un percorso di interlocuzione con i Sindaci della provincia, attraverso un questionario che consentisse l’individuazione dei punti di forza e di criticità. Sarebbe bene proseguire con questa impostazione”.

    Terzo ed ultimo punto, ovviamente non per importanza. L’assoluta necessità di individuare, superata la fase costituente, un meccanismo di elezione diretta del Sindaco della Città Metropolitana che dia rappresentatività ai territori. ”Solo l’elezione diretta – spiega Raffa – garantirebbe quel percorso virtuoso di indirizzo e controllo da parte dei territori interessati”.

    A monte di tutto questo Raffa continua a precisare la sua assoluta contrarietà rispetto alla soppressione delle Province. In questo quadro la sinergia con gli altri Presidenti calabresi è massima, in particolare con Vibo e Crotone che sono le Province che rischiano di più, e sarà posta in essere già martedì prossimo durante la seduta del Consiglio Regionale dedicata proprio alla famigerata Spending Review del Governo Monti. Rispetto ai tagli Raffa pone anzitutto un problema di costituzionalità. ”Non si può sciogliere per Decreto un Consiglio Provinciale democraticamente eletto. Intanto bisognerebbe attendere la scadenza del mandato elettorale ma al di là di questo ricordiamoci che le Province così come i Comuni e le Regioni sono Enti locali istituiti dalla stessa Costituzione. Gli unici motivi per cui si potrebbe sciogliere un Consiglio sono per infiltrazioni mafiose o per dimissioni del Presidente. Questi sono i criteri individuati dalla Costituzione. Non è possibile cancellare con un Decreto la volontà democratica popolare”.

    L’impressione comunque è che l’estate che abbiamo di fronte sarà un periodo insolitamente bollente dal punto di vista istituzionale. La Provincia, con il Presidente Raffa in testa, è impegnatissima a difendere le sue ragioni e quelle del territorio che rappresenta. In questo quadro l’ultima battuta Raffa la dedica all’aspetto squisitamente culturale alimentato in questi giorni dalla rassegna TabulaRasa organizzata da Strill.it che sta percorrendo, oltre il Capoluogo reggino, diversi centri della provincia. ”L’idea di una TabulaRasa itinerante tra i Comuni della Provincia – conclude Raffa – è un fatto assolutamente importante va proprio nella direzione della città Metropolitana. Proprio in questo momento è importante creare iniziative culturali importanti e TabulaRasa lo sta facendo. L’obiettivo deve essere quello di fornire un livello di iniziative culturali uniforme su tutto il territorio provinciale. Organizzare un’iniziativa del genere solamente a Reggio ha un senso, ma farla in tutta la provincia diventa una questione strategica. Si tratta ancora di un esperimento ma sta già dando anche ottimi risultati”.

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