di Giusva Branca – L’unico sistema per evitare che, prima o poi, i nodi vengano al pettine è restare calvi.
Ora, alla Calabria non sono rimasti così tanti capelli, eppure il pettine del federalismo fa già male.
Messo in pensione – ed era ora – il criterio della spesa storica, quanto prima i criteri di spesa per le singole voci (sanità, assistenza sociale ed istruzione) saranno ridisegnati sulla base di “costi standard”.
E le tabelle già diffuse non lasciano per nulla tranquilli.
Eh si, perché a fronte di servizi oggettivamente inferiori non solo alla media nazionale, ma spesso anche alla decenza, il dato che emerge è che la Calabria questi servizi li paga assai di più del dovuto.
Applicato il criterio del “giusto prezzo” la Calabria godrà del 18% di risorse in meno sul fronte sanità, del 60% in meno per l’assistenza sociale e ben il 35% sul fronte istruzione.
Cosa accadrà nei prossimi mesi non è dato sapere, ma l’immagine è lugubre.
Come quando, in tempo di guerra, si cominciava a ridurre i riscaldamenti ed a spegnere le luci…