L'imbarcazione si chiama "Oceana", fa capo ad un istituto di ricerca privato ed a bordo vi sono ricercatori, fotografi professionisti specializzati, biologi e cameramen.
La sua missione consisteva nel monitorare, in maniera del tutto occulta, la situazione della pesca illegale in alcuni porti meridionali, segnatamente in Calabria e Sicilia.
Il risultato è sconfortante: sono stati visitati 20 porti, in 12 dei quali sono state scoperte almeno 37 imbarcazioni palesemente atte alla pesca illegale.
''La loro imbarcazione – e' scritto in un comunicato di Oceana – e' rimasta ormeggiata nel porto di Agropoli, nei giorni di luna piena in cui i pescherecci con spadare interrompono la loro attivita' e ritornano ai loro porti base. Allo scopo di individuare e descrivere dettagliatamente il maggior numero di imbarcazioni, che usano illegalmente spadare per la cattura del pesce spada, i componenti di Oceana hanno deciso di alternare i pattugliamenti svolti nel corso delle ultime settimane dal loro catamarano di ricerca con un' ispezione realizzata direttamente nei porti''.
''Il risultato – afferma il direttore della spedizione e direttore di Oceana in Europa, Xavier Pastor – ha sfortunatamente superato tutte le nostre previsioni. I porti della Calabria e della Sicilia sono pieni di pescherecci, stracolmi di spadare e dei loro corrispondenti galleggianti con
illuminazione, dotati degli inconfondibili verricelli a tre ruote che consentono di maneggiare le reti vietate. I ricercatori di Oceana" – prosegue il comunicato – "hanno documentato i diversi espedienti utilizzati dagli armatori per ingannare gli ispettori. Molti pescherecci, oltre alle reti,
portano a bordo ami da palamiti per far credere che hanno realizzato le loro catture con quei tipi di pesca. Altri armatori, invece, hanno trasformato le loro imbarcazioni per traino in pescherecci con spadare, mantenendo in coperta l' alberatura e gli arnesi per il traino per disorientare chi li osserva da lontano. Mentre i pescherecci di elevato tonnellaggio nascondono le loro coperte con pannelli e teloni che sottraggono alla vista i chilometri di rete accumulata a poppa. I ricercatori di Oceana hanno realizzato, in alcuni porti, filmati e immagini del trasbordo diretto di pescispada o tonni da pescherecci a camion frigoriferi, che si collocano nel molo
vicino all' imbarcazione. Da li' partono, senza alcun controllo, i camion destinati ai circuiti clandestini per la commercializzazione del pesce catturato illegalmente. Oceana ha seguito alcuni di questi camion e, attraverso un' inferriata protetta da numerosi cani, ha osservato che entravano nel garage di un edificio privato a Cetraro Marina. Molti armatori e componenti dell' equipaggio delle imbarcazioni sorprese, nelle successive indagini di Oceana, usando le spadare, si sono spartiti 200 milioni di euro provenienti dai contribuenti europei e stanziati dall'Unione Europea per la definitiva dismissione delle reti derivanti e la loro sostituzione con
attrezzi da pesca piu' selettivi''.
Oceana sta realizzando un dettagliato rapporto per la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, l' Ufficio europeo per la Lotta Antifrode (Olaf) ed il Governo italiano, il quale
''avendo ereditato l' attuale situazione – e' detto ancora nel comunicato di Oceana – ha l' obbligo di ripristinare immediatamente la legalita' nell' attivita' peschereccia italiana''.