L'attesa era di quelle che precedono gli eventi importanti e le aspettative non sono state
tradite.
Il convegno dell'hotel Plaza di Villa San Giovanni "Calabria: Un ponte tra il Mediterraneo
e l'Europa; Cultura, Ricerca, Impresa, Turismo'' si prestava ad una scelta di fondo:
collocarsi nel consueto e comodo binario delle frasi-cult, quelle che, ormai sono dei
veri e propri slogan consunti oppure dire qualcosa di forte, fuori dalle righe, col coraggio
anche di fare autocritica.
E Santo Versace, Presidente della "Gianni Versace s.p.a.", come di consueto, non si è
fatto pregare per dire pane al pane e vino al vino, affondando, ove necessario, il coltello
nella piaga;"Non ho mai fatto mistero" – ha detto Versace- "di quanto ritenga la Calabria al
centro di tutto, per storia, cultura, potenzialità. I Calabresi emergono in tutto il mondo
ed in ogni campo, dalle scienze alle arti, dalla cultura alla politica. In Calabria
qualcosa, però, non funziona e, quindi, è il contesto che va rivisto. Trovo che la
competitività possa vedere nuovamente protagonista la Calabria a condizione che trovino
piena e totale applicazione tre punti imprescindibili: educazione, legalità e meritocrazia"
Senza tentennamenti l'analisi di Francesco Minicucci, direttore generale del
Cedi Sisa Calabria e Presidente di Compagnia delle Opere Reggio Calabria: "La Calabria,
Reggio" -ha detto Minicucci- "hanno bisogno disperato di iniziativa privata, altro che
pubblica!E' assolutamente necessario modificare il modello culturale, dobbiamo passare dal
cercare il posto di lavoro al creare il posto di lavoro. E per fare ciò direi che è
condizione necessaria consorziarsi. Stare insieme non è impossibile; le società articolate
falliscono quando non hanno regole, non hanno idee. Bisogna creare il brand. Dobbiamo
cominciare a vendere ciò che produciamo nella nostra terra. Se non siamo capaci di fare
impresa a casa nostra non ci sono margini di prospettiva"