Che il centrodestra non avrebbe perso occasione per attaccare il Governo, dopo le esternazioni a tutto campo (ponte, Bush, Castro, Iraq, Alitalia, Tav) del Ministro Bianchi era cosa prevedibile.
Le cose, però, adesso si complicano, visto che le manifestazioni di insofferenza giungono, pesanti, anche da personaggi autorevoli del centrosinistra.
Il Corriere della Sera di qualche giorno fa, dopo avere -in precedenza- gettato il sasso nello stagno con quell'intervista a tutto campo al Ministro Bianchi che fece scalpore, dedica una pagina alle reazioni dei compagni di cordata di Bianchi.
"Figuriamoci se mi metto a commentare le esternazioni di questo signore; Prodi dovrebbe usare il cartellino rosso".
Parole e musica di un diessino doc come Cesare Salvi.
"Intollerabile, con lui ci vuole la frusta" -afferma senza metafore Lamberto Dini, un altro che di politica e rapporti internazionali se ne intende.
Dopo tre giorni di relativa tranquillità, per Prodi, nell'agenda della settimana appena cominciata, in mezzo a problematiche impellenti e di importanza capitale per il Paese, come il controllo dei conti pubblici, ai primi posti c'è anche le definitiva ricomposizione di quella che a tutti gli effetti è una frattura interna alla coalizione.