Riceviamo e pubblichiamo:
Sig. Feltri
Ho aspettato un po’ prima di scrivere, per non cadere nel suo stesso infernale girone che tanta sofferenza le reca.
È un piacere sentirla parlare. Le sue parole sono musica. Non smetta, continui sempre così. Vuol dire che noi, esseri inferiori, siamo al centro dei suoi pensieri. Chissà perché? Non mi metto a ricordarle la nostra millenaria storia, perché a lei non serve conoscerla, visto che non va oltre gli stereotipi e i pregiudizi. L’unico ad aver capito il nostro DNA, è stato Claudio Bisio con la sua ironica rappresentazione.
È evidente che è ossessionato e, tornare sullo stesso argomento, denota la sua appartenenza ad una certa parte di nordisti ottusi, opportunisti, funamboli, e, soprattutto, ci fa capire il livore atavico e mai estinto che vi corrode; ci fa capire che teme il meridione con le sue potenzialità ed eccellenze umane, ambientali, culturali, gastronomiche, con le sue risorse e opportunità, con i suoi uomini e le sue donne. Ci fa capire che il nord ha bisogno di risorse, che può attingere, a basso costo, solo dal sud, schiacciato, soggiogato dal bisogno. Ha paura, signor Feltri, per la sua Padania di stampo leghista? Ha ragione ad avere paura. Perdere la supremazia, ottenuta a seguito di una spedizione sotto mentite spoglie di una pseudo unità, vi fa tremare. Ci avete rotto le scatole, depredando ricchezze e lasciando miseria, servite a sanare le vostre economie e rilanciare il nord.
Sig Feltri, le nostre radici affondano nella notte dei tempi, caratterizzati da filosofia, letteratura, arte, numeri.
Qui, nella terra di colonie magnogreche, abbiamo conosciuto la cultura greca e non gli assalti dei barbari.
Lei è un misero analfabeta emotivo, cinico, freddo, come le orde barbare di cui ancora molti di voi, oggi, indossano le corna vichinghe.
Continui pure. Fa da stimolo ai meridionali inferiori. Ci sta bene essere il suo chiodo fisso e farle passare notti insonni alla ricerca di una sua dimensione o uno scopo nella vita.
Stia bene e buona continuazione.
Antonella Macheda
Una terrona in sede…Per Bacco