Chi c’era a bordo del volo Blu Panorama Airlines BV2119 delle h. 16,45 partito con anticipo dal Tito Minniti e diretto a Roma Fiumicino lo scorso 10 ottobre?
Riceviamo e pubblichiamo – “Ebbene sì : quale grande e frettoloso personaggio viaggiava a bordo del volo Blu Panorama Airlines BV2119 diretto a Roma Fiumicino (che doveva essere) delle h. 16,45 e partito con anticipo dal Tito Minniti lo scorso 10 ottobre ?
E’ questo l’interrogativo che mi sono posto, nella mia qualità di comune mortale – abituale pendolare sulla tratta Reggio-Roma – al cui figlio il 10 ottobre scorso è stato rifiutato l’imbarco sull’aereo – stesso volo Blu Panorama Airlines BV2119 delle h. 16,45 – per anticipata chiusura del check in.
Il fatto : martedi 10 ottobre, accompagno mio figlio, che arriva allo sportello entro la tempistica prevista per la partenza delle 16,45, come d’abitudine, in possesso di prenotazione Q4475B, per effettuare il check-in : gli viene negato l’imbarco perché – gli si dice – il check-in è stato chiuso. Ovviamente fa notare che l’orario consente – more solito – di effettuare il check-in : la risposta è un continuo e perentorio “niet”, accompagnato dalla cantilenata “il check-in è stato chiuso”. Nessuna spiegazione dell’anticipo della chiusura, nemmeno comunicata per tempo ai passeggeri. La situazione, da incresciosa diventa inaudita, quando, sotto i miei occhi, viene fatta passare una frettolosa signora, che sopraggiunge dopo. A nulla valgono i miei reclami: qualcuno giustifica il transito inventandosi che la signora andava a Torino : ma il volo per Torino era il BV2123 delle 16,40 ! Quindi partiva ancora prima del volo per Roma! Di fronte a noi, e di fronte ai presenti, un inqualificabile, indecente! muro di gomma.
Nel frattempo, l’aereo parte: in anticipo di 9 minuti, ore 16.36, rispetto all’orario ufficiale, ore 16.45. L’aereo arriverà a Roma in anticipo di ben venticinque minuti : alle ore 17,35 invece che alle ore 18.00.
Da cittadino passeggero common people, mi chiedo: sarà che qualche importante personaggio – tutt’altro che common people … – aveva fretta di partire e di arrivare a Roma …? E sarà per questo motivo che l’orario di partenza del volo è stato – abusivamente! – spostato con relativo anticipo – abusivo!- della chiusura del chek-in, impedendo – illegittimamente!- l’imbarco all’abituale pendolare common people, e consentendo – a chi !?- di arrivare a Roma ben venticinque minuti prima dell’ufficiale orario di arrivo dell’aereo …?
E mi chiedo, ancora: tutto ciò, è ammissibile in uno Stato di Diritto? Ne dubito. E tanto.
Sull’accaduto ho fatto le mie rimostranze sia alla compagnia aerea, sia all’ENAC – l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, unica Autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia, che ha aderito alla “Carta del Passeggero” per la tutela dei diritti (!?) di chi viaggia in aereo – Ma le mie richieste di chiarimenti sono state del tutto eluse dalla compagnia aerea, e ignorate dall’ENAC: la compagnia aerea mi ha inviato una mail precompilata in cui c’era scritto che la mia presentazione al check-in sarebbe avvenuta oltre la tempistica (sic!), Ma ha disinvoltamente taciuto sull’anticipo della chiusura del check-in e della partenza dell’aereo; dal canto suo, l’ENAC – l’Ente che ha aderito alla “Carta del Passeggero”…. (sic! ) – non ha nemmeno risposto, né alla mail, né al n. verde 800898121, e tanto meno al n. 06-44596373/372 del Servizio Clienti di Roma.
Ciò constatato, ho ritenuto di dare visibilità di stampa a questo incredibile episodio. E mi chiedo: è possibile che in Calabria le regole possano essere calpestate in modo così disinvolto, e che ci siano cittadini considerati di serie A e cittadini considerati di serie B, a seconda se occupino, o no, una Poltrona ? E mi torna in mente, con amarezza mista a indignazione, visto che ho i capelli bianchi, il “lei non sa chi sono io!” usato dai viaggiatori di prima classe nei treni degli anni ’50 quale strumento di discriminazione sociale, e una frase del Marchese del Grillo : “ io sò io, e voi nun siete un c…o”…”
Ing. Bruno Arcudi