
di Teodora Malavenda – Immagini di danzatori ed acrobati intenti a giocolare con palline, ci rimandano indietro nel tempo.
Forse un pò troppo indietro. Gli egizi, a quanto pare, si dilettavano già ad esibirsi nel trick della cascade, ovvero nel numero che sarebbe divenuto il più conosciuto al mondo: il giocoliere fa roteare tre palline in aria descrivendo una figura simile al simbolo matematico dell’infinito. Ad attestare quanto abbiamo appena scritto, sono i numerosi dipinti parietali rinvenuti nelle tombe dei faraoni. Dall’Egitto all’India, dalla Cina all’America del Sud, l’arte di manipolare con destrezza uno o più oggetti (da qui giocoleria) divenne molto praticata e raggiunse l’Europa. E se da principio erano le palline gli oggetti simbolo, con l’evolversi della tecnica e delle idee, queste vennero sostituite da clavi, diablo, martelli, punteruole. Non considerata più una distrazione ammissibile, la giocoleria si scontrò con i secoli bui del Medioevo, durante i quali i giocolieri furono definiti immorali e relegati al rango di stregoni. Si dovette attendere il ‘700 per assistere ad una ripresa in termini di riconoscimento e celebrità. È infatti al sergente Philip Astley, che và un ringraziamento speciale, dal momento che passò alla storia, come l’inventore del più grande spettacolo del mondo. Lasciato l’esercito, iniziò a tenere degli spettacoli equestri all’aria aperta, in uno spazio di forma ellittica, durante i quali intuì che la forza centrifuga gli permetteva di stare in piedi sul suo cavallo se questo galoppava in un cerchio. Fu una scoperta decisiva. Era il 1768 e nasceva la pista del circo. Nel corso di due secoli le esibizioni furono perfezionate lasciando grande spazio all’improvvisazione. Fu così che negli anni ’70 del secolo scorso, nel pieno fenomeno hippie, il numero di coloro che si è avvicinato a questa sorprendente forma di intrattenimento, è cresciuto notevolmente. Noi di ArtStriller, mossi dalla curiosità che è tratto distintivo della rubrica, scegliamo di sorvolare questo terreno giocoso per scoprire insieme a voi colori, forme e traiettorie in bilico tra realtà e immaginazione. A farci da guida è Alessandro Battaglia, giocoliere e membro fondatore, assieme ad Alessio Violante e Corrado Gangemi, dell’Associazione GiocoleReggio.
Alessandro si è appassionato alla giocoleria negli anni dell’adolescenza, quando viveva ancora a Vittoria (Ragusa) e frequentava gli scout. Nel gruppo spiccava un tale Turi (Salvatore Frasca, ndr), che da lì a breve sarebbe diventato uno dei più bravi giocolieri italiani. “Ricordo che avevo 13 anni e assistevo con ammirazione alle performance di Turi durante le feste di compleanno. Un giorno decisi di cimentarmi nel numero della cascata e al posto delle palline utilizzai le mele. Da allora sono passati dieci anni”.
Alessandro oggi vive a Reggio Calabria dove studia Architettura e tra un esame e l’altro trova il tempo per allenarsi, almeno due ore al giorno, ed esibirsi alle manifestazioni regionali. Collabora con la compagnia Ioculares di Catania ed è punto di riferimento per i giovani aspiranti reggini. I suoi spettacoli si basano molto sull’improvvisazione e sul contatto con il pubblico che preferisce incontrare per strada perché come lui stesso dichiara “è più facile coinvolgerlo negli spettacoli”.
Alessandro è autodidatta, tutto quello che ha imparato è frutto di passione e anni di allenamento. “È molto importante la concentrazione ed è fondamentale educare il corpo al movimento”. Non ho frequentato nessuna scuola perché le circostanze mi hanno portato a studiare Architettura e in futuro, visto che forse non diventerò mai un eccellente giocoliere, organizzerò festival”.
Esistono molte discipline collegate alla giocoleria, le più famose sono il juggling, il contact, lo swinging, l’equilibrismo e la manipolazione. Rientrano in quest’arte anche le attività di sputafuoco e mangiafuoco.
La giocoleria richiede molta manualità ed esercizio: solo applicandosi costantemente alla manipolazione degli oggetti si ottengono risultati apprezzabili. In Italia ci sono diverse scuole circensi che offrono un’adeguata preparazione, tra queste la Scuola Romana di Circo, la Flic di Torino, la Scuola di Cirko Vertigo di Torino e la Scuola Nazionale di Teatro e Arte Circense di Milano.
Per chi invece ha voglia di tuffarsi anche solo per un giorno in un’atmosfera calda e festosa, è possibile partecipare ad uno dei numerosi festival sparsi per la penisola. Il prossimo giugno si svolgerà a Pennabilli (Rimini), la XV edizione del Festival Internazionale dell’Arte in Strada (www.artistiinpiazza.com). A luglio la festa si sposta a Colmurano, nelle Marche, per il Colmurano Buskers Festival (www.artistrada.it). A settembre invece, gli addetti ai lavori e non solo, si ritroveranno ad Aosta per la IX edizione del Festival des Artistes de Rue (www.festivalartistidistrada.it). Solo qualche settimana di tregua e poi dalla Valle ci si trasferirà in Sicilia dove, dal 12 al 16 ottobre, si rinnova l’atteso appuntamento, giunto ormai alla XVII edizione, con l’Ibla Buskers di Ragusa (www.iblabuskers.it).
Infine scopriamo che anche i buskers hanno dei mentori a cui guardano con grande ammirazione. Chiediamo ad Alessandro di farci un paio di nomi: il consiglio è di documentarci su Enrico Rastelli ed Anthony Gatto.