di Raffaele Mortelliti e Giusva Branca – Dalla terra più afflitta dalle problematiche sociali , dalla terra più chiusa e comunque custode delle tradizioni culturali più antiche parte tabularasa.
Tabularasa è il primo contest di editoria di inchiesta e di denuncia nella storia della Calabria. E’ l’occasione per avviare una stagione difficile ma irrinunciabile. Ci sembra necessario eleggere la calabria quale regione simbolo da cui scardinare gli inossidabili meccanismi che hanno generato immobilismo, stravolgimento dei fatti, reinterpretazione della storia, annebbiamento delle percezioni relative alle responsabilità sociali e politiche e indebolimento delle capacita critiche collettive.
È altamente significativo che giornalisti e scrittori, tra i più impegnati nelle attività di inchiesta, denuncia, ricerca delle verità si diano convegno in un territorio periferico, emarginato, eppure storicamente presente nelle dinamiche di svolta della penisola.
Con tabularasa si può avviare una nuova stagione sociale, culturale, politica e di riconquista del senso di appartenenza ad una comunità governata da regole condivise. Serve coraggio, serve caparbietà e voglia di riprendersi una dignità personale e collettiva in un sistema che garantisca le eque distanze tra diritti, doveri, impegni, responsabilità. Serve capacità di onorare le scelte fino a rischiare la sovversione delle regole di comodo sedimentate in lunghi tempi di piccoli o grandi privilegi, l’espansione dei quali è inversamente proporzionale alla soddisfazione dei diritti collettivi e individuali.
Scrivere e leggere libri è attività imprescindibile in una organizzazione sociale di tipo evoluto e il poter dibattere pubblicamente di tematiche condivise ma dalle interpretazioni plurime risulta essere la via unica e insostituibile, ancorchè antica come la Magna Grecia, per garantire il mantenimento e il continuo innalzamento del livello di senso etico e di coscienza civile, entrambi ai minimi storici.
Dopo l’esperienza che abbiamo maturato dapprima con il nostro quotidiano on line strill.it e poi con la rassegna “leggere per capire parlare per condividere” riteniamo che Reggio Calabria possa essere la città di frontiera, il casello, la via d’accesso per un sistema semplice e complesso che generi una rete nazionale di interscambio culturale atta a creare nuovi punti di vista, a stimolare nuovi dibattiti e nuove aperture concettuali. Partire da qui è essenziale.