Nove persone sono state rinviate a giudizio dal Gup di Vibo Valentia, Lorenzo Barracco nel caso dello anziano morto per maltrattamenti, Alfonso Mosca, di 80 anni. Le persone rinviate a giudizio sono dirigenti e unità di personale sanitario di una casa di riposo di Serrastretta, dove si trovava ricoverato l’anziano. La prima udienza del processo e’ stata fissata per il 15 gennaio prossimo davanti la Corte d’Assise di Catanzaro, competente per il tipo di reato (maltrattamenti seguiti da morte) contestato ai nove imputati. I fatti risalgono al 2005. Secondo l’accusa, ciascuna delle persone coinvolte, nell’ambito delle proprie competenze specifiche, avrebbe omesso “di attivare il proprio potere-dovere di garantire in modo adeguato le cure al paziente non autosufficiente”. In particolare, gli indagati avrebbero lasciato il paziente “sporco dei suoi escrementi”, non fornendogli le prestazioni necessarie per impedire la formazione di piaghe da decubito.
I nove rinviati a giudizio, inoltre, sono accusati anche di avere legato l’anziano nudo al letto e a sedie. Cosi’ facendo, secondo quanto loro contestato nel capo d’imputazione, “non impedivano e cagionavano, pur non volendo, uno stato di malnutrizione proteico-energetico, disidratazione e, conseguentemente, l’allettamento di Alfonso Mosca, cosa che, assieme a concause patologiche di altra natura, avrebbe determinato la sua morte”.