di Grazia Candido – “Una giornata importante che coniuga due eventi significativi: l’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 e il conferimento della laurea magistrale honoris causa in Scienze forestali ed ambientali al Principe Alberto II, uomo distintosi per il suo impegno pluridecennale per la salvaguardia dell’ecosistema. E’ motivo di orgoglio, far conoscere oggi al Sovrano di Monaco la nostra realtà universitaria, una realtà molto dinamica e la cui offerta formativa si adegua ai fabbisogni degli studenti”.
Esordisce così il neo rettore dell’Università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, nell’Aula magna “Antonio Quistelli” (alla cerimonia hanno preso parte anche le istituzioni locali, docenti universitari e i rettori delle università di Sicilia, Napoli, Bari, Roma 3 e Basilicata) prima del conferimento della laurea al Principe monegasco che, nel pomeriggio, ha visitato il MarRc (Museo archeologico nazionale) ammirando la bellezza dei Bronzi di Riace.
Il Rettore Zimbalatti nel ribadire che “il principe è sicuramente un punto di riferimento internazionale per le attività promosse e i programmi sostenuti e finanziati in materia di salvaguardia della Natura e dell’Ambiente e per l’Ateneo reggino, non poteva passare in sordina il suo impegno verso le attività di ricerca inerenti lo studio, l’analisi, la sperimentazione e la promozione di modelli di gestione sostenibili”, si sofferma su un dato incisivo: “La Calabria è la quinta Regione italiana nella classifica del patrimonio boschivo e questa inestimabile ricchezza naturale va continuamente protetta e monitorata. Il nostro territorio è legato alla famiglia Grimaldi: proprio il marchese Grimaldi – conclude Zimbalatti – avo del principe Alberto di Monaco, nel territorio di Seminara introdusse innovativi sistemi di coltivazione”.
Dopo la prolusione del professore ordinario di Diritto Romano Feliciantonio Costabile, spetta al coordinatore del corso di studio magistrale in Scienze Forestali e Ambientali Giuseppe Bombino confermare nella laudatio la “sensibilità e la competenza di Sua Altezza, la sua opera educativa, didattica e formativa, un Uomo che, con equilibrio, sensibilizza anche i potenti del mondo intorno alle più rilevanti questioni ambientali. Questa capacità gli consente di affrontare con consapevolezza ed avvedutezza i grandi paradigmi che interessano il nostro Pianeta e di evidenziare come, intorno ai problemi ambientali, vi siano questioni legate alle disuguaglianze umane, alla povertà, ai conflitti e alle instabilità geo-politiche”.
“Desidero ringraziarvi sentitamente per l’onore che oggi mi concedete, conferendomi il titolo di Dottore Honoris Causa. Le sue parole, Magnifico Rettore, mi hanno profondamente toccato, perché alimentano in me la speranza che la mia azione sia utile, che si tratti della politica attuata dal mio Governo, delle iniziative della mia Fondazione o dei miei impegni personali – afferma il Principe -. Sono lieto di ricevere questo riconoscimento dalla vostra prestigiosa università, che è un punto di riferimento nel campo della ricerca scientifica sulle problematiche ambientali. I violenti incendi che hanno colpito l’Europa, la California, l’Africa sub-sahariana, l’America Latina e la Siberia, così come gli episodi di intensa siccità, le tempeste estreme e l’innalzamento delle temperature, sono tutte conseguenze dei cambiamenti climatici sui quali gli scienziati ci mettono in guardia da decenni. Di fronte alla crescente intensità di questi fenomeni, è essenziale agire collettivamente e con determinazione, basandosi sulle evidenze fornite dalla comunità scientifica”.
Il Principe è categorico sul suo “impegno personale per la salvaguardia del nostro Pianeta al servizio della Scienza, dando ulteriore voce alla comunità scientifica e sostenendone il lavoro” ma anche sul “formare le nuove generazioni sulle questioni ambientali, sensibilizzarle sui pericoli che minacciano gli equilibri del pianeta e dei modi per affrontarli, sono tutti compiti essenziali per il nostro comune futuro”.
“Coinvolgere le nuove generazioni significa stimolare la consapevolezza e creare una forma di civismo ambientale – conclude Alberto di Monaco -. Occorre continuare a incoraggiare la formazione, la ricerca e la condivisione delle conoscenze. Come fa la vostra Università e come stiamo facendo con la mia Fondazione, tra scienziati, accademici, politici ed imprenditori. Per i nostri figli, per il futuro che essi rappresentano, noi abbiamo l’obbligo di dedicare tutta la nostra attenzione alla salvaguardia della salute degli oceani”.
La visita di Alberto di Monaco continuerà domani a Gerace per poi chiudere il “tour calabrese” presso i comuni di Cittanova e Molochio, dove ancora oggi, ci sono tracce degli antichi casali di proprietà dei Grimaldi.