• Il punto di MNS sulle infrastrutture strategiche della Città Metropolitana

    di Grazia Candido – “Le infrastrutture strategiche della Città Metropolitana di Reggio Calabria tra criticità e possibili proposte” è stato questo il tema affrontato nel tardo pomeriggio di oggi al Cine-teatro “Il Metropolitano”, dal Movimento Nazionale per la Sovranità e al quale hanno preso parte i coordinatori provinciale e città di Reggio Calabria Ernesto Siclari e Franco Germanò, il segretario nazionale Sul Porti Daniele Caratozzolo, il giornalista Pino Toscano, il presidente Fondazione Mediterranea Enzo Vitale, il senatore (Lega/Mns) Claudio Barbaro, il Presidente del Movimento Roberto Menia e il Segretario Nazionale Mns Gianni Alemanno. Presenti anche il parlamentare Francesco Cannizzaro, i consiglieri comunali Massimo Ripepi e Pasquale Imbalzano, il consigliere metropolitano Eduardo Lamberti Castronuovo, il consigliere regionale Alessandro Nicolò, il sindaco di Oppido Mamertina Domenico Giannetta, il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino e per l’Udc Paola Lemma.
    Dopo una breve introduzione del coordinatore Siclari che sprona “i reggini a risentirsi comunità e a lavorare per riprendere quel percorso di sviluppo iniziato 10 anni fa”, spetta all’ex assessore comunale Germanò delineare gli “scenari strategici per Reggio diventata Città Metropolitana grazie all’intuito e alle capacità politiche di un uomo che si chiama Giuseppe Scopelliti”.
    “Reggio, dopo i Commissari e ora con l’inadeguatezza della Giunta Falcomatà, deve riscoprire la voglia di porsi all’interno di un complessivo progetto di sviluppo e risanamento – afferma il coordinatore MNS Germanò – Le condizioni di degrado in cui si trovano la città e l’intero territorio metropolitano sono sotto gli occhi di tutti: aggravamento della qualità ambientale con punte di vera e propria invivibilità urbana, verde pubblico abbandonato, servizi sociali scarsi ed inefficaci, manutenzioni inesistenti. Non si riesce a captare una sola idea di come l’attuale Amministrazione immagini il futuro della nostra Reggio. Non è mai stato presentato ai reggini un progetto complessivo che potesse delineare le linee di sviluppo, l’individuazione delle scelte strategiche o di quale possa essere la naturale vocazione della città. Tutto ciò nonostante notevoli risorse finanziarie impegnate, ma evidentemente utilizzate male e senza alcun controllo di efficacia – tuona Germanò – Continue spoliazioni a danno della nostra comunità, a conferma della inadeguatezza di chi ha la responsabilità di governare Reggio e la Città Metropolitana. Prima l’Agenzia dei Beni Confiscati, poi l’Aeroporto, adesso la sede regionale della Dogana. Basta!”.
    Per il coordinatore ma anche per tutto MNS è necessario “recuperare una capacità complessiva di programmare la qualità e lo sviluppo realizzando finalmente i progetti”.
    Insomma, occorre “pensare in grande per la Reggio Città Metropolitana” coinvolgendo tutte le risorse e i professionisti di questa terra.
    Germanò nella sua dettagliata relazione parla della “città turistica con la realizzazione di una vera e idonea portualità dove il porto di Reggio, quello di Roccella e di Saline dovranno essere destinati esclusivamente agli attracchi delle imbarcazioni da turismo, con la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi necessari; della riqualificazione dell’intero Waterfront; di rifinanziare la Fiera progettata da Vittorio Gregotti e localizzata ad Arghillà, opera anch’essa vittima della matita rossa del giovane Falcomatà, senza tralasciare l’importanza della ZES già individuata proprio ad Arghillà; di mettere a sistema le potenzialità dell’altra ZES da poco istituita al porto di Gioia Tauro e, anch’essa, obiettivo del tentativo di spoliazione da parte della Giunta Regionale; del Porto di Gioia Tauro, il più importante approdo commerciale del Mediterraneo, deve finalmente diventare fattore di sviluppo dell’intero territorio calabrese; il rilancio effettivo dell’Aeroporto attraverso politiche che favoriscano nuove rotte, l’abbattimento dei costi dei biglietti, l’effettiva utilizzazione dello scalo anche da parte dell’utenza messinese”.
    “Dobbiamo riappropriarci della voglia di cambiamento, dobbiamo far riscoprire il gusto di pensare alla nostra città e al nostro territorio metropolitano come ad una bella città – conclude Germanò – Dobbiamo divenire i pensatori e gli artefici del suo sviluppo ma soprattutto, dobbiamo riuscire ad imporre la forza della ragione, la forza delle idee, la forza dei valori”.
    Per il senatore Barbaro “quello delle infrastrutture è un problema che, da anni, fa rimanere la Calabria indietro ma più che della zona è un problema del Meridione. Siamo convinti che per affrontare questo gap, si debba rivedere tutto il rapporto con il Sud e, soprattutto, i rapporti con le Regioni confinanti – continua il parlamentare – Se non c’è la volontà di fare sistema si può fare davvero poca strada. E’ facile parlare di alta velocità, di aeroporti, di aspetti infrastrutturali ma non possono essere affrontati solo da Reggio Calabria. Messina deve dire la sua”.
    Il senatore, insieme al Presidente di Mns Menia, prima dell’incontro, si è recato al carcere di Arghillà ad abbracciare l’amico Peppe Scopelliti: “Ho trovato una persona dignitosa, petto in fuori, orgoglioso di quello che ha fatto per la sua città e noi altrettanto orgogliosi di quello che ha fatto per la sua terra. Speriamo che possa essere restituito alla sua gente”.
    Parla di “netta stasi” il segretario nazionale Alemanno che vede “una Reggio Calabria completamente ferma e lo percepiamo anche a Roma dove non si sente la voce della Calabria né di Reggio. Girando per la città, si vede uno stato di degrado incolmabile. Tutto il Sud deve ripartire dalle infrastrutture e se non saranno fatte, il Meridione sarà tagliato fuori. Basta vedere quanti sono gli investimenti per le infrastrutture fatti al Sud per capire che nel Mezzogiorno ci sono meno investimenti che al Nord – continua Alemanno – Lo Stato deve avere lo stesso impegno per tutto il territorio e bisogna chiedere non un intervento solidale ma quello che necessita. I tre elementi su cui bisogna lavorare sono: agricoltura, turismo e nucleo industriale accompagnato dalla logistica. Per sviluppare queste risorse però, serve una politica più decisa”.