«Il futuro del porto di Gioia Tauro è sempre più incerto a causa dell’ignavia e dell’indolenza di un Pd indeciso a tutto». È quanto dichiara la deputata del M5S Federica Dieni.
«La vittoria di Musumeci alle ultime regionali siciliane, come rilevato dai più attenti osservatori – continua la parlamentare –, complica la riorganizzazione del sistema portuale calabrese e siciliano e renderà quasi impossibile una nomina condivisa del presidente dell’Autorità che include Gioia Tauro e Messina. Detto in soldoni, significa che Musumeci, spalleggiato dai gruppi di interesse peloritani, non metterà mai il suo visto alla designazione dell’attuale assessore regionale calabrese Francesco Russo, tecnico di una giunta Pd ormai da mesi in predicato di assumere l’incarico».
«Proprio qui sta il punto: malgrado il tempo a disposizione – aggiunge Dieni –, il Pd che governa Stato e Regione non è riuscito a far uscire il sistema portuale dallo stallo in cui si trova e a dare a Gioia Tauro il ruolo preminente che gli spetta, data la sua posizione strategica nel Mediterraneo. Con l’ascesa di Musumeci, insomma, assisteremo alle solite battaglie campanilistiche con Messina che si opporrà all’accorpamento, o che ne rivendicherà la guida, e l’intero sistema portuale calabrese che dovrà necessariamente essere rivisto e, giocoforza, ridimensionato. Più che del nuovo governatore siciliano, la responsabilità di un tale stato di cose sarebbe proprio del partito di Renzi, incapace di dare seguito alle sue stesse direttive e di determinare quello slancio del sistema portuale da tutti auspicato».
«La situazione – conclude Dieni – è grave ed è arduo, oggi, immaginare per Gioia Tauro un futuro migliore della situazione attuale. E mentre Renzi, Delrio e Oliverio si preoccupano solo di trovare il modo di non essere travolti alle prossime elezioni politiche, l’infrastruttura che potrebbe trainare l’intera economia regionale rimane senza una governance e langue in un limbo da cui sarà difficile tirarla fuori».