La controriforma Gelmini è ormai riuscita a compattare un fronte di opposizione che coinvolge l’intero mondo della scuola. Il Governo Berlusconi, che ha assunto negli ultimi tempi una pericolosa inclinazione antidemocratica, vedi Lodo Alfano, ha proposto nel settore della formazione una serie di ipotesi incredibili. La scuola primaria tornerà ad essere gestita attraverso la forma del maestro unico; i bambini dovranno andare a scuola con il grembiulino, si sostituisce una valutazione numerica al posto del “giudizio” e viene reintrodotto il voto in condotta.
La notizia, cosi proposta, sembra più che altro una vicenda folcloristica. Purtroppo, non è assolutamente cosi. Si tratta di un attacco gravissimo all’intero complesso della pubblica formazione italiana. Le modifiche apportate potrebbero essere infatti meglio definite come una vera e propria controriforma in quanto si tratta di un pacchetto di operazioni che fanno ritornare la scuola italiana indietro di decenni e buttano alle ortiche azioni migliorative inserite nel corso degli anni.
Il ché, oggettivamente significa allontanare l’Italia dall’Europa, in particolare nel settore della formazione.
Il Governo Berlusconi, ed il blocco sociale che lo sostiene, ha deciso di non investire più sulla scuola pubblica e così nell’ultima finanziaria sono stati drasticamente ridotti i finanziamenti. Tutto ciò rappresenta un fortissimo attacco alla scuola pubblica poiché riduce l’organico degli insegnanti di oltre 80.000 unità ed altri 45 mila posti sono stati tagliati sul personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Insomma un intero popolo di lavoratori che rimarrà privo di occupazione ed altrettante famiglie che rimarranno prive di reddito.
Il prossimo passo da compiere sarà quello di eliminare le scuole cosiddette “di montagna”; il Governo le ritiene uno spreco. Si parla di ben 4000 plessi scolastici che andrebbero cancellati.
A tutto ciò si aggiunge la privatizzazione del sistema della pubblica istruzione, attraverso la trasformazione delle scuole in fondazioni, una sorta di società miste pubblico-privato o solo private con un consiglio di amministrazione gestito dai finanziatori, enti pubblici ed aziende private. insomma il progetto vero è quello di eliminare la scuola pubblica e far si che l’impianto sul quale si dovrà fondare la scuola del futuro sarà quella del finanziatore privato, così come succede per le università americane. Così chi vorrà garantire la scuola ai propri figli dovrà pagare per mantenerli in una scuola privata e peraltro dovrà organizzarsi perché in un sistema di siffatta natura non vi saranno più le scuole nei paesi interni poiché costeranno troppo.
Ebbene, il PdCI non è disposto ad accettare passivamente un disegno che scompagina la scuola italiana e che la relega al di fuori dei parametri europei e dei paesi più evoluti.
A tal fine invita tutti ad una reazione forte e decisa, adatta insomma a porre un argine ad un disegno così scellerato.
Invitiamo tutti coloro che si vogliono opporre in maniera democratica, a mettersi insieme; ad organizzare una rete radicata in tutti i paesi, in tutti i luoghi di lavoro, insomma vogliamo costruire un insieme collettivo che costringa il Governo a ritirare la cosiddetta riforma Gelmini ed il Ministro a rassegnare le sue dimissioni, dichiarando il fallimento del suo operato nel settore.
Il PdCI e la FGCI in Calabria stanno partecipando a tutte le iniziative che spontaneamente nascono sul territorio in contrapposizione al disegno della Gelmini, e il prossimo 30 ottobre saranno in piazza a fianco ai sindacati in tutte le iniziative che avranno luogo sul territorio nazionale, a partire dal corteo organizzato a Reggio Calabria.
Sappiamo bene, però che non basta solo opporsi; per questo alla fase della reazione, civile e democratica, vogliamo passare alla fase della proposta. Per questo abbiamo aperto una discussione con i vari soggetti che vivono quotidianamente il mondo della formazione: professori, presidi, collaboratori amministrativi ed i giovani che frequentano scuole ed università, L’intento di riuscire a costruire un progetto per una scuola migliore studiando azioni tese a ridare alla scuola quel valore primario che ogni società evoluta attribuisce senza alcun problema.
In questo senso vogliamo chiamare a dare un contributo alla formazione del progetto, tutte le associazioni esistenti sul territorio che peraltro da anni si occupano di scuola e per questo sono in grado di trovare le soluzioni più opportune ed ottimali.
La scuola deve ritornare ad essere il luogo principe dove si diffonde il sapere e la cultura. Per far questo occorre fare tanto, occorre guardare con serenità e senza ipocrisie ai tanti problemi che affliggono la scuola; ma per far ciò occorre agire in esatta antitesi al percorso imposto dalla Gelmini, da Tremonti e da Berlusconi.
Perchè questo avvenga occorre che i partiti tornino ad essere luoghi di analisi e di elaborazione; in questo senso il PdCI calabrese è impegnato convinto che questo è l’approccio alla politica positiva che tutti i cittadini ed il popolo della sinistra si aspetta.
Michelangelo Tripodi, Segretario Regionale PdCI
Stefano Perri, Coordinatore Regionale FGCI