• Villa San Giovanni – Gruppo consiliare Pd: “Amministrazione Messina, game over di un apparato di potere ormai in tilt”!

    Non è da oggi che lo sottolineiamo ma occorre ribadirlo con forza nell’interesse della cittadinanza: l’amministrazione Messina è paralizzata! E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Gruppo consiliare del Partito Democratico di Villa San Giovanni.

     

    Paralizzata da problemi di tenuta politica al suo interno, paralizzata dalle vicende giudiziarie che la coinvolgono, paralizzata da un’insipienza generalizzata circa le questioni che davvero più preoccupano la gente comune.

    Un’insipienza che si apparenta all’inconcludenza e al pressapochismo e che, favorita anche da una dose non indifferente di spregiudicatezza politica, porta inevitabilmente la maggioranza consiliare ed il sindaco – chiusi ermeticamente nei propri problemi e nelle proprie strategie – a sottovalutare, a minimizzare vere e proprie emergenze quali la chiusura dei plessi scolastici del territorio e i disagi delle famiglie interessate; la fallimentare stagione estiva appena trascorsa con i tanti problemi irrisolti ed addirittura acuiti dall’inerzia comunale e che sono legati anche al mancato utilizzo del porticciolo; gli avvisi e le ingiunzioni relativi a canoni acqua già pagati e riferiti ad annualità pregresse, infarcite di oneri e sanzioni aggiuntive; “avvisi” che tanta preoccupazione hanno portato nelle case di inermi cittadini già fiaccati dalla crisi occupazionale e di anziani alle prese con una burocrazia che, in più occasioni, si è ritrovata purtroppo ostaggio della politica, determinando troppo spesso il sovvertimento di ogni regola di buona amministrazione.

    Il quadro politico per come appena delineato –continua la nota –  e che ha visto la piena connivenza dell’assessore al Bilancio Micari – si caratterizza, ormai, anche per misteriosi ed eterei “uffici fantasma”, per la presenza operativa di personale non qualificato, né specificatamente formato, relativamente al quale non si conosce neppure lo status lavorativo, la dipendenza datoriale, la fonte e la titolarità delle funzioni.

    Ed ancora, sempre sul servizio idrico, in questi giorni si stanno inoltrando i canoni in acconto per l’anno 2016; un acconto spesso privo di letture reali, presunto quindi, e comunque in attesa di conguaglio …. Ma come? Il servizio fatturato al consumo con la fantasmagorica tele lettura non doveva essere operativo già dal 2015? Che valore ha, dunque, caro sindaco, l’oneroso contratto stipulato con il gestore? Quanto stanno pagando i cittadini per clausole non operative e per servizi non erogati? Quanto stiamo tutti pagando per i pochi fortunati villesi incaricati dal concessionario e chiamati a svolgere un compito non previsto?

    Confusione su confusione, quindi, alla quale vanno aggiunti i dossier mai davvero chiusi da questa amministrazione (al netto delle gravissime vicende “Perla dello Stretto” e “Banda Falò”, relativamente ai quali il nostro garantismo attende i provvedimenti di Giustizia) : la vicenda del conflitto di interessi con “l’Interdata di Cuzzola”, una vicenda che è stata malamente affrontata senza un esplicito confronto serrato teso a sviscerare i criteri utilizzati dalla maggioranza per le nomine e gli affidamenti di incarichi, preferendo la scorciatoia che ha consentito di tacitare il problema “dimettendo” Cuzzola.

    Ed ancora, le stucchevoli notizie di imminenti dimissioni di consiglieri delegati, artatamente minacciate e poi ritirate sulla base di accordi tra fazioni intervenuti nelle “segrete stanze” e di cui nessuno dei comuni cittadini conosce il contenuto vincolante; ed ancora, la realtà di gruppi e gruppuscoli in contrasto, l’esistenza tangibile di conflitti politici legati a differenze di visione e prospettive che oggi emergono plasticamente con la rottura del gruppo unico e la nascita del secondo gruppo consiliare in seno alla maggioranza: con un fenomeno di disgregazione politica tutt’altro che esaurito.

    Ed ancora, la scandalosa gestione della “pratica” Città Metropolitana, con un delegato comunale alla stessa che non è stato candidato dalla sua maggioranza, che è stato nei fatti sfiduciato dalla stessa, la quale è giunta debole all’appuntamento elettivo del consiglio metropolitano, fiaccando ulteriormente il peso della nostra Città e dell’area dello Stretto; tant’è che abbiamo assistito ad una vera e propria imboscata elettorale alla più giovane dei colleghi, la consigliera Porpiglia, che anziché essere tutelata è stata immolata ed inchiodata sull’altare del più becero cinismo politico: 5 voti (compreso il suo) su 12!!! La vicenda elettorale della Città Metropolitana produce un dato inconfutabile che testimonia come ben 7 Consiglieri su 12 di maggioranza abbiano tradito quel patto di fedeltà che dovrebbe stare alla base di un progetto condiviso, unitario e irrinunciabile per una coalizione che si prefigge la guida della città. Proprio ai cinque colleghi Consiglieri che hanno inteso rappresentare il valore della lealtà politica al Sindaco ed alla città andrebbe certamente chiesto se ancora si sentono parte di quel progetto unitario ed in questa maggioranza tutta. A questo punto la domanda nasce spontanea, qual è la vera maggioranza che sta attualmente amministrando la città: quella che ha sostenuto la Consigliera Porpiglia (5 di 12) o quella che non l’ha sostenuta (7 di 12)?

    Confusione della Maggioranza, dicevamo, ed un clima diffuso di “tana libera tutti”, di disimpegno irresponsabile, di ritorno al personale e all’interesse spicciolo, di allontanamento progressivo dai problemi della Città e dalla sua stessa figura, Sindaco, dal suo ruolo ormai avvertito come dimezzato, finale.

    Un clima di deresponsabilizzazione da parte di chi si vuole smarcare – non apertamente e con orgoglio – ma nell’inattività e furbescamente – da ogni rischio, da ogni pendenza.

    Ed allora, cara amministrazione Messina, cara Maggioranza Messina, siamo alla fine …. ma non ad una fine dignitosa, non ci troviamo dinanzi al compimento riconosciuto di un mandato ma a qualcosa che assomiglia di più – e per merito tutto interno, tutto vostro – alla fine triste dei giochi, al termine non previsto di una partita …. Al GAME OVER di un apparato di potere ormai in TILT !

    Toccherà agli altri – concludono nella nota – a noi tutti estranei a questa triste partita, sollevare le sorti di una Città che si sente tradita.