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    Reggio – Associazioni chiedono il ripristino della legalità su alloggi popolari

    Urge un ripristino della legalità nel settore degli alloggi popolari. A chiederlo a gran voce sono le associazioni “Un mondo di mondi”, “Ancadic” e “Reggio Non Tace” durante una conferenza stampa convocata con l’intento di sollecitare il Consiglio comunale a decidere sul sistema di gestione dell’edilizia residenziale pubblica. Secondo quanto illustrato dai rappresentanti delle associazioni vigerebbe un sistema diffuso di illegalità secondo cui molti assegnatari di alloggi sarebbero privi, o decaduti, dei requisiti previsti dalla legge. Sulla base di questo assunto le associazioni hanno invitato il Consiglio comunale ad accelerare i tempi per approvare i punti della proposta avanzata dalle stesse lo scorso 8 giugno e inoltrata il 21 giugno alla Prima commissione Assetto del Territorio, la quale ha già approvato a maggioranza.
    La proposta in questione riguarda due azioni in particolare per cui si chiede pronta applicazione. “Il primo passaggio da fare – dichiara Giacomo Marino di Un mondo di Mondi – sono le verifiche, con l’ausilio delle forze dell’ordine, dei requisiti sugli attuali assegnatari. Dopo di che, si deve procedere con l’accertamento delle “decadenze” da tale diritto. A Reggio – prosegue Marino – si è diffusa la pratica illegale secondo cui almeno un centinaio di alloggi sono in possesso di gente che non ha diritto, o che addirittura possiede i soldi per riscattare l’alloggio. A questo si aggiunge la beffa della modifica inserita nella legge regionale 32 del 1996 durante l’amministrazione Scopelliti, che prevede l’utilizzo del “riscatto” dell’immobile per appianare i buchi di bilancio; con evidente contrasto alle prescrizioni stabilite dalla legge nazionale sugli alloggi popolari”. L’altra rivendicazione più volte invocata dalle associazioni riguarda la certezza dei tempi sulla convocazione del Consiglio comunale per discutere della questione alloggi. Tempistica adesso messa a dura prova anche dall’assegnazione del settore patrimonio alla dirigente comunale Carmela Stracuzza. “Nonostante l’indiscussa capacità – continua Marino -, la dirigente deve gestire altri due settori impegnativi (personale e sport) e questo va a rallentare ulteriormente le procedure per la preparazione del documento da sottoporre al Consiglio comunale”.
    Resta ancora da definire il destino di quelle famiglie assegnatarie vincitrici del bando del 2005 ancora in attesa di ricevere l’alloggio nonostante dispongano di un decreto di assegnazione. “Il prossimo 21 settembre – precisa Francesco Nucara di Ancadic – il Tar di Reggio dovrà decidere in merito alla questione, facendo luce su un sistema incancrenito da decenni di cattiva gestione”.
    A fare da sponda è Nicola Santostefano di Reggio Non Tace: “Se il problema degli alloggi si risolverà definitivamente ci saranno ricadute positive per l’intera città, per questo abbiamo bisogno dell’appoggio di tutti i cittadini in questa battaglia di affermazione della legalità. A tal proposito abbiamo convocato a breve la terza assemblea pubblica per discutere sul tema alloggi. Non escludiamo, per facilitare il percorso di legalità, di ricorrere in futuro alla Procura della Repubblica”.