La Squadra mobile di Reggio Calabria ha sottoposto a fermo due cittadini extracomunitari, ritenuti i presunti scafisti dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti sbarcati al porto reggino nel pomeriggio dello scorso 5 settembre, dopo essere stati soccorsi in mare al largo delle coste libiche.
I due sono stati identificati come Sene Dembra, 33 anni, senegalese, e David Uka, 24 anni, nigeriano, e sono accusati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita o l’incolumità, di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante e di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.
Nello specifico, dalla ricostruzione effettuata dalla polizia, è emerso che i migranti che erano a bordo dell’imbarcazione soccorsa, costituita da un gommone sovraccarico ed in precarie condizioni di galleggiabilità, dopo aver pagato agli organizzatori del viaggio somme di denaro, sono partiti dalla località libica di Zuwarah ed hanno viaggiato per circa 8 ore, senza che agli stessi venisse mai distribuito cibo ed acqua. Particolarmente significativa, inoltre, la circostanza emersa nel corso delle investigazioni, secondo cui i due scafisti, all’arrivo dei soccorsi, hanno immediatamente lasciato il posto di guida del natante, mischiandosi agli altri migranti, nel vano tentativo di sottrarsi alle maglie della giustizia.
Nel corso delle attività di indagine, inoltre, è stato sequestrato materiale ritenuto utile per il prosieguo delle indagini, al fine di identificare gli organizzatori, i finanziatori e gli altri complici del traffico di esseri umani.