E’ stata inaugurata con la presenza di Ernesto Magorno, la ‘Festa dell’unità’ organizzata dal Partito democratico a Reggio Calabria, che prevede quattro giorni di iniziative, dibattiti, concerti.
Ospite atteso del primo evento di un calendario ricco di incontri è il segretario regionale del Pd, che dopo i saluti di rito del sindaco Giuseppe Falcomatà, ha introdotto il suo intervento con un pensiero alla tragedia del sisma che ha colpito le popolazioni del centro Italia. Ma subito l’attenzione si focalizza sull’argomento principale e più atteso: la prossima campagna referendaria. Magorno si fa fermo sostenitore del ‘Sì’ al prossimo referendum costituzionale, promosso dal governo. “Abbiamo voluto partecipare a questo evento dando un segnale forte, con la presenza non casuale di Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali che salirà su questo palco il 9 settembre.
“Si parla da molti anni di riforma costituzionale che porterebbe alla semplificazione del sistema istituzionale di questo Paese, e adesso ci siamo arrivati. Questa legge poteva essere migliore, ma l’importante è essere riusciti a proporla ai cittadini”, commenta il segretario regionale. “A mio avviso, votare ‘Sì’ significa dare l’opportunità al Paese di andare avanti in maniera più semplice, più europea e più moderna. E questo serve soprattutto al Mezzogiorno d’Italia e ad una regione come la nostra”.
Convinto sostenitore del fronte del ‘Sì’ e della forza del partito quando è unito, Magorno si dice ottimista per la vittoria in Calabria. Sottolineando la fiducia nella gente di questa regione e nella classe dirigente che la governa, sostiene che il primo strumento per attuare una politica costruttiva e che porti al risultato è proprio la piazza. “Le vittorie, non solo elettorali, passano attraverso il coinvolgimento dei cittadini – continua il segretario – ma questa partecipazione dev’essere stimolata e guidata dalla politica. Dobbiamo ripartire da qui. Il partito deve parlare soprattutto ai giovani, nelle scuole e nelle università, promuovere azioni istituzionali prima ancora che politiche. In una terra difficile, dilaniata dal problema della criminalità organizzata, serve ancora di più una classe politica unita”.
Al discorso di Magorno fa eco il capogruppo democrat a palazzo Campanella Sebi Romeo che, rispondendo in merito alla vicenda che ha visto coinvolto il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco D’Agostino, ha ribadito i valori cardine di trasparenza e sostegno della legalità, sui quali si fonda l’operato di questa legislatura e sull’azione di bonifica che l’amministrazione sta perseguendo.
Sul tema del coinvolgimento dei cittadini torna anche il sindaco Falcomatà nel suo intervento conclusivo affermando come il processo di ‘rivoluzione gentile’ nei territori passi attraverso la partecipazione attiva dei suoi abitanti. Denunciando l’assenza della cittadinanza al consiglio comunale sulle interdittive antimafia e l’omertà dei concittadini della tredicenne violentata a Melito, Falcomatà ha ribadito che il “compito delle istituzioni è quello di stimolare la riflessione, una reazione spontanea a ciò che succede intorno, ma allo stesso modo il cittadino dovrebbe porsi l’obiettivo di partecipare alla vita pubblica attraverso proposte e suggerimenti. Il titolo della manifestazione di quest’anno – continua il sindaco – è ‘Scatenarsi’, nel senso letterale di ‘rompere le catene’”.
Secondo il sindaco metropolitano, “la città sta vivendo un momento epocale, pian piano si tolgono i coperchi su tutto ciò che è accaduto negli ultimi 15 anni. Le istituzioni stanno rompendo le catene che hanno imprigionato la comunità finora. E la politica – conclude Falcomatà – non può stare in disparte ma deve prendere posizione. E’ importante per chi fa politica alimentarsi delle proposte e delle idee dei cittadini e coinvolgerli nelle scelte”.
