“L’arresto del senatore Caridi? Non entro nel merito delle questioni giudiziarie, quello è compito della magistratura. Dico solo che è giusto eliminare tutte le scorie, ove mai ce ne fossero”. È quanto ha dichiarato il senatore di Area Popolare, Giovanni Bilardi, nel corso di un’intervista a “Gli intoccabili”, il format dell’emittente LaC.
Bilardi ha spiegato, riguardo alle preferenze ottenute dai politici grazie alla ‘ndrangheta, come “il voto fortunatamente è libero per tutti. Il problema è se ti siedi a ragionare su quel voto, oppure no”.
Sul “caso Fallara”, che ha portato alla condanna a sei anni di reclusione per l’ex sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, con le accuse di falso e abuso d’ufficio, Bilardi ha affermato di disconoscere completamente alcuni fatti contenuti nei faldoni giudiziari, nonostante sia stato assessore proprio nella giunta comunale guidata dall’ex governatore della Calabria. E ha aggiunto: “Con Scopelliti c’è un rapporto amichevole, ma se ha sbagliato è giusto che paghi e c’è poco da discutere. Questo, però, lo dirà il processo. Per quanto mi riguarda, non mi sono mai accorto di quanto accadeva a palazzo San Giorgio, così come descritto dall’inchiesta”.
Il senatore di Area Popolare, per il quale la Procura di Reggio Calabria aveva chiesto l’arresto nell’inchiesta “Rimborsopoli”, si dice fiducioso sull’esito del procedimento che lo riguarda: “Quando andremo in tribunale si vedrà”. E punta l’indice sull’ambiguità dello statuto regionale: “Bisogna sancire delle norme precise. Noi abbiamo operato come da prassi consolidata. Poi, arriva un momento in cui ti si dice ‘non è più così’. Le norme, però, devono essere adeguate al cambiamento dei tempi, fermo restando che vi possono essere stati degli eccessi da parte della politica”.