Una storia di coraggio e forza di volontà, quella di Margherita Abbatangelo, ventitreenne lombarda affetta dalla sindrome di Turner fin da bambina. Incapace perfino di stare a galla da sola fino a due anni fa, oggi si prepara ad affrontare la traversata dello stretto di Messina.
Per la prova, fissata per sabato 6 agosto, Margherita seguirà il percorso che va da Torre Faro fino a Cannitello, seguita in acqua da Massimo Magnocavallo, presidente e fondatore della Onlus «SuperSportivi» di Milano, e da Anna Barlassina, ex nuotatrice, campionessa anche lei della onlus che utilizza lo sport “quale strumento abilitativo, non riabilitativo, contro disabilità motoria e relazionale”, come si legge sul Corriere.it.
La squadra così formata sarà scortata dalla barca di un pescatore gran conoscitore delle correnti, Giovanni Fiannaca, anche lui recordman di traversate dello Stretto, che si è subito reso disponibile insieme al funzionario di polizia di Reggio Calabria, Silvio Roberto Simoncini, a sostenere Margherita, dietro l’accorato appello del padre della ragazza.
Fu proprio Magnocavallo, chiamato in aiuto da Paola Raddrizzani, la psicoterapeuta che dal 2006 segue i progressi della ragazza, a scommettere su Margherita e a non stupirsi della risposta quando le chiese di organizzare la traversata che approda simbolicamente nella città di origine dei genitori, Reggio Calabria. Due anni fa non usciva da sola. Adesso, dopo tanto allenamento e tenacia questa minuta ma tosta atleta è determinata a nuotare fra le due sponde: «Voglio arrivare in Calabria dal mare, partendo da Messina». A nuoto, una bracciata dopo l’altra.