Imponevano la guardiania a proprietari di terreni agricoli e contadini, non tanto per un vantaggio economico, quanto per manifestare “pubblicamente” il loro potere sul territorio di Sinopoli, Procopio e Lanciano, nel reggino. E’ quanto emerso da un’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che stamani ha portato all’esecuzione di quattro arresti. Nei loro confronti il gip distrettuale ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno sequestrato terreni per un valore di 1,5 milioni di euro. Dalle indagini sarebbe emersa l’appartenenza, con ruolo di vertice, di uno degli indagati alla cosca Alvaro di Sinopoli (Rc), detti “carni ‘i cani”. In particolare, con l’operazione, sarebbe stata fatta luce sul “sistema di guardiania” che la criminalita’ organizzata avrebbe applicato diffusamente nei territori di competenza a chiunque possedesse un terreno potenzialmente produttivo di reddito. In alcuni casi, grazie alla collaborazione delle vittime dell’estorsione, e’ stato accertato che i proprietari sarebero stati spogliati del bene e costretti a vendere i fondi a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato. I fondi sottratti illecitamente, per una superficie complessiva di oltre 55 ettari e un valore stimato di un milione e mezzo di euro, sono stati sequestrati.