di Clara Varano – Un mappa quasi completa delle aree a rischio per la presenza dell’amianto. Questo è il nuovo traguardo della Regione Calabria che ha tracciato provincia per provincia i tetti con materiale contenente amianto. Secondo quanto emerso 1 tetto su 10 in Calabria presenta residui di amianto e le zone più a rischio sono Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria, ossia le città dove in passato si è cercato di raggiungere uno sviluppo industriale.
Si tratta di dati che riguardano tutto il territorio regionale mappato per oltre il 90% delle aree più esposte a rischio.
“Oggi – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo – consegniamo ai sindaci attraverso una card tutta la mappatura territoriale, offrendo loro la possibilità di fare un incrocio tra i dati regionali ed i loro locali, per capire che tipo di bonifica portare avanti per i tetti dei loro edifici, pubblici e privati”.
In base all’indagine, che ha telerilevato più di 155 milioni di metri quadrati della regione, le città più a rischio sono Lamezia Terme, con oltre 88 ettari di materiale contenente amianto, Crotone (circa 57 ettari) e Reggio Calabria con oltre 30 ettari. “I dati – ha sottolineato Antonella Rizzo – sono allarmanti per queste tre città in cui si è tentato un insediamento industriale molto importante che oggi dà alla calabria una grossa preoccupazione”.
“Lo studio presentato – ha detto il presidente Mario Oliverio – si inquadra nel lavoro che stiamo portando avanti con l’obiettivo ‘Calabria pulita’ e che coinvolge, oltre alla bonifica e messa in sicurezza, che grazie a questa mappatura, potranno essere fatti anche con l’ausilio dei fondi ministeriali”.
E l’amianto è anche l’occasione per parlare di differenziata e depuratori: “Per la gestione di entrambi – ha dichiarato Oliverio – bisogna andare nella direzione del benessere dei cittadini. Per la differenziata i comuni virtuosi saranno premiati anche per quanto concerne le tariffe, determinando un risparmio per i contribuenti. Quanto ai depuratori, porteremo a norma quelli che non sono stati costruiti seguendo la legge, proprio per ridurre i divieti di balneazione e fare dell’ambiente la vera risorsa della Calabria”.
dobbiamo capire come andare incontro alle esigenze degli enti ma anche dei singoli cittadini che vorranno provvedere all’eliminazione dell’amianto.