I conti già fragili di palazzo San Giorgio rischiano di schiantarsi definitivamente sotto i colpi della Leonia. L’ex società mista che si occupava della raccolta e gestione dei rifiuti sotto le amministrazioni di centro destra e poi sciolta per mafia, ha infatti ottenuto, da parte dei giudici del Tribunale delle Imprese di Catanzaro, il riconoscimento di due decreti ingiuntivi per un ammontare di quasi 19 milioni di euro, a cui si aggiungono gli interessi, per un totale di 23 milioni di euro circa. Si tratterebbe di una mazzata per il comune di Reggio Calabria, la cui nuova amministrazione, guidata da Giuseppe Falcomatà, è impegnata nel ripianamento di una situazione contabile disastrosa ereditata. Ma il sindaco e la sua giunta si preparano ad opporsi alla decisione avendo a disposizione 40 giorni di tempo per trovare una soluzione alternativa. Si potrebbe infatti giungere ad un accordo transattivo che abbasserebbe parecchio la cifra da pagare a Leonia. I soldi vantati dalla società, ormai in liquidazione, riguardano l’arco temporale della gestione di Scopelliti prima e di Arena poi. Una serie di pagamenti che neppure i commissari prefettizi hanno saldato, portando oggi i liquidatori della Leonia a rivolgersi al giudice.
