L’Associazione Calabrese di Epatologia (Ace) è impegnata ormai da più di 15 anni nella promozione di questo paradigma sanitario proponendo un articolato programma di impegni.
Nel settore della ricerca scientifica realizza, in collaborazione con istituzioni di ricerca nazionali ed internazionali, progetti epidemiologici necessari per l’acquisizione di informazioni che riguardano le cause delle malattie, l’attuazione di politiche di prevenzione, l’analisi degli effettivi bisogni sanitari, l’orientamento delle risorse verso le effettive necessità, la valutazione dell’efficacia degli interventi attivati. I risultati di questi studi sono stati pubblicati su prestigiose riviste internazionali di medicina.
L’impegno nell’informazione e divulgazione si concretizza nella realizzazione di eventi finalizzati a formare il personale sanitario alle specifiche esigenze del territorio ed alla diffusione tra la popolazione delle conoscenze necessarie per l’autogestione critica e responsabile del proprio stato di salute (empowerment). Una particolare attenzione viene riservata alla organizzazione di eventi destinati alla promozione della ricerca biomedica indipendente che stenta a recuperare, nonostante le importanti ricadute sulla salute pubblica, quelle risorse necessarie al proprio sostentamento non avendo immediate applicazioni industriali e commerciali. La carenza di servizi sanitari pubblici destinati alla prevenzione e cura ha indotto l’Ace a realizzare un Poliambulatorio destinato, soprattutto, a quei settori di popolazione più “fragili” dal punto di vista economico e sociale che, secondo quanto emerge dai nostri studi epidemiologici, risultano più interessati dalla patologia cronico-degenerativa indotta da erronei stili di vita.
Il poliambulatorio di Medicina Solidale dell’Ace eroga gratuitamente circa 2.200 prestazioni mensili con un metodo di comunicazione attento alla partecipazione relazionale, alla condivisione umana, al trasferimento di conoscenze utili per una gestione consapevole del proprio stato di salute. La presenza di specialisti di diverse discipline (medici, psicologi, nutrizionisti, esperti in comunicazione) garantisce un approccio integrato e complesso ai problemi della persona. Per l’efficienza dei servizi e la particolare attenzione riservata all’accoglienza ed alla comunicazione, la struttura è diventata punto di riferimento anche di soggetti provenienti da fasce di popolazione “più abbiente”. Le donazioni liberali effettuate da tanti cittadini, nella logica di una responsabile partecipazione alla sostenibilità di un bene comune, hanno consentito il raggiungimento dell’autosufficienza finanziaria delle attività sanitarie, l’acquisizione di tecnologia diagnostica/scientifica, l’organizzazione degli eventi culturali, la realizzazione di progetti di ricerca, l’equa remunerazione di giovani e validi professionisti della sanità che altrimenti sarebbero destinati a una condizione di precarietà o al trasferimento presso altri contesti più ricchi di proposte lavorative. Attualmente presso il Poliambulatorio sono impegnati 12 giovani professionisti (9 clinici; 3 amministrativi) con forme contrattuali scelte dagli stessi (tempo indeterminato, determinato, libero professionale). Il raggiungimento di questi risultati è stato possibile anche grazie alla presenza di un’importante componente volontaria attiva (20 professionisti di diverse discipline: 8 clinici, 2 epidemiologi/statistici, 3 biologi, 4 infermieri, 3 amministravi) che continua ad arricchirsi di presenze con la crescita della visibilità e del successo dell‘iniziativa. Complessivamente le azioni condotte dall’Ace sono caratterizzate da dinamiche in cui l’acquisizione delle conoscenze epidemiologiche, l’impegno per la prevenzione, la formazione degli operatori e gli interventi sanitari specifici si alimentano a vicenda con una costante verifica di efficacia dei processi. L’obiettivo è di coniugare un utilizzo razionale delle risorse con l’efficacia/efficienza degli interventi. Questo modello viene a realizzare in pratica “una spirale virtuosa” sulla quale si deve basare un moderno e funzionale approccio alla gestione dei complessi problemi inerenti la salute. Il modello di offerta sanitaria sociale no-profit proposto non è alternativo o in competizione con il servizio pubblico ma cerca di definire con questo rapporti di integrazione, collaborazione e partnership con l’impegno a ricercare anche soluzioni innovative che consentano di affrontare quelle criticità che compromettono l’efficacia e la stabilità del nostro Ssn.
