• Sole 24 Ore, indagine qualità della vita

    Reggio – Alla ricerca della normalità, anticamera del delirio a Rosali

    Sono più di 96 ore che le abitazioni di Rosali e dintorni sono senza acqua, ora io mi chiedo quale possa essere il problema, non scrivo per sindacare o denunciare se come quando si sia o si stia intervenendo, perché nel 2015 in un paesino di poco più di mille animelle a volte non c’e neppure la voglia di protestare. Si caro direttore perché a Rosali le direi non arriva neppure il telefono ma mentirei poiché il telefono funziona ma, ogni tanto, senti il vicino quando alzi la cornetta, certo inutile sottolineare che quella cosa che si chiama ADSL non si è mai vista neppure passare da lontano o per dovere di cronica è giusto che Lei sappia che si erano iniziati lavori, forse 4 o 5 anni fa, per il rifacimenti di piazze e passerelle ma sono iniziati con lo stupore dei residenti ma neppur li si vede la fine, restano ancor oggi cumuli ed ammassi ci cemento che non si possono commentare. Non voglio dilagare con i problemi e tornando al bene più prezioso della terra quello che Io e Lei, caro Direttore, sentiamo in Tv “se c’e acqua in quel pianeta c’è vita” a Rosalì manca da 4 giorni io non dovrei fare protesta ma spegnere la Tv perché in quella scatolina nera dicono una sacco di fandonie, raccontano di posti dove in 4 gg rifanno 18 km di strade oppure città dove scavano condotte per l’acqua per 400 metri al giorno, costruiscono passerelle da 15 km in meno di 6 mesi, fanno città dove c’era l’oceano. Tutt’altra storia a Rosalì, perché ascoltando le chiacchiere di paese, anche quelle saranno fandonie dettate dal delirio provocato dalla mancanza d’acqua, raccontano che non c’e corrente nel pozzo, che il pozzo non tira bene, che l’acqua viene utilizzata per i giardini o meglio ancora abitanti sparsi per varie frazioni che non so come e a che titolo hanno accesso ai vani tecnici per la gestione delle condotte e come fosse un gioco da tavolo, dirottano a proprio piacimento o verso le proprie abitazioni l’acqua, ma alla fine la realtà e che noi siamo nel terzo mondo, se si lasciano abitazioni nel 2015 senza un filo d’acqua per 4 giorni non si può essere credibili in nessuna giustificazione, non si può aprire nessun tavolo di discussione non serve un sindaco non serve un commissario non serve proprio nulla. Nulla di più della normalità.

    Domenico Surace