Di Angela Panzera – Sepolti da un secolo di carcere le cosche Pesce e Bellocco di Rosarno. Si è chiuso con 18 condanne e una sola assoluzione la sentenza emessa dal gup Oga Tarzia per le persone coinvolte nell’inchiesta “Sant’Anna”. Per la Dda, e adesso anche per il gup distrettuale, gli imputati sono responsabili, a vario titolo di associazione mafiosa, armi, intestazione fittizia di beni e favoreggiamento. Tutti i reati-fine erano aggravati dalle modalità mafiose previste dall’articolo 7 della legge 203 del 1991. Le pene inferte dal gup Tarzia oscillano fra i 18 anni di carcere e un anno e 9 mesi di reclusione. L’unica assoluzione disposta è stata quella nei confronti di Francesca Spagnolo. Regge bene quindi l’accusa rappresentata dal pm antimafia Matteo Centini il quale infatti, aveva invocato la condanna di tutti gli imputati. Il procedimento “Sant’Anna”, curato dai pm antimafia Alessandra Cerreti e Giovanni Musarò, scaturisce dagli esiti di due distinte attività investigative sviluppate dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria in due periodi differenti: la prima, tra settembre 2012 e ottobre 2013, finalizzata alla cattura dell’allora latitante Giuseppe Pesce, detto “Testuni”, divenuto reggente dell’omonima cosca all’indomani della cattura, il 9 agosto 2011, del fratello maggiore Francesco cl.1978. Ci sarebbero due tipi di gruppi che avrebbero aiutato Peppe Pesce a sottrarsi alla giustizia; da un lato quelli che il gip Massimo Minniti, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, definisce il team degli “scappoti” e dall’altro quello dei bunkeristi”. Un sistema in precedenza collaudato” lo definirà il gip. Tutti infatti si sarebbero prodigati ad assecondare gli scopi illeciti della ‘ndrina, e per gli inquirenti non ci sono dubbi: i due gruppi sarebbero riusciti a gestire in piena sicurezza la latitanza del giovane boss, facendolo gravitare sempre sul versante tirrenico della Calabria. Determinanti per la prima tranche dell’inchiesta, furono le dichiarazioni della collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce. La seconda operazione, condotta tra i mesi di gennaio e giugno 2014, riguardò invece, il mammasantissima Umberto Bellocco, (suocero di Giuseppe Pesce) e di altri appartenenti all’omonimo sodalizio, di cui l’anziano boss è il capo fondatore. L’anziano boss che dopo 21 anni di carcere, fu riarrestato il 16 luglio scorso, poiché avrebbe continuato a delinquere. Il gup ha disposto nei suoi confronti una durissima condanna a 18 anni di carcere. durissima anche la condanna nei confronti di Salvatore Barone, punito con 13 anni e 4 mesi di carcere, quella rimediata da Domenico Bellocco a cui sono stati inflitti 10 anni e 8 mesi di detenzione e quella disposta per Umberto Emanuele Oliveri, ossia 13 anni e 8 mesi di carcere. Dalle carte dell’inchiesta emerge ancora una volta, che i Bellocco si stavano muovendo per cercare di aggiustare il processo in appello che vedeva alla sbarra molti affiliati. Uno degli arrestati infatti, Umberto Emanuele Oliveri intercettato diceva: “Ieri pensavo che mi portavo fuori a mio frat…e invece gli hanno confermato la condanna“. Secondo gli investigatori i Bellocco si stavano muovendo per cercare di aggiustare il processo in appello : “è ora ci stiamo muovendo x tutti i miei parenti di vedere di aggiustarci sto processo“. E non è la prima volta che la ‘ndrina è scevra dal condizionare le decisioni dei giudici. Alla luce della sentenza emessa dal gup, si sbagliavano di grosso.
Qui di seguito la sentenza emessa dal gup Olga Tarzia:
Salvatore Barone 13 anni e 4 mesi di reclusione
Domenico Bellocco 10 anni e 8 mesi di reclusione
Umberto Bellocco 18 anni di reclusione
Giuseppe Ciraolo 9 anni e 4 mesi di reclusione
Michele Forte 8 anni e 4 mesi di reclusione
Elvira Messina 11 anni di reclusione
Francesco Oliveri 9 anni e 4 mesi di reclusione
Umberto Emanuele Oliveri 13 anni e 8 mesi di reclusione
Antonella Bartolo 2 anni e 8 mesi e 10 giorni di reclusione
Rosanna Bartolo 2 anni e 4 mesi di reclusione
Domenico Bartolo 1 anni e 9 mesi e 10 giorni di reclusione ( pena sospesa)
Antonella Bruzzese 1 anni e 9 mesi e 10 giorni di reclusione( pena sospesa)
Domenico Corrao 2 anni e 8 mesi e 10 giorni di reclusione
Mercurio Cimato 1 anno, 9 mesi e 10 giorni di reclusione ( pena sospesa)
Massimo Paladino un anno e 9 mesi e 10 giorni di reclusione ( pena sospesa)
Francesca Spagnolo assolta
Sergio Biagio 2 anni di reclusione ( pena sospesa)
Salvatore Zangari 1 anno e 9 mesi e 10 giorni di reclusione ( pena sospesa)
Giorgio Antonio Seminara un anno e 9 mesi di reclusione ( pena sospesa)