Cosa nostra siciliana e ‘ndrangheta calabrese sempre più vicine in nome di affari comuni. Il loro rapporto, sempre più saldo, si lega su personaggi invisibili, su vertici convergenti. I capi lo sanno e organizzano le strategie criminali anche in base a questo. A parlare di strategie criminali è il Direttore di Antimafia Duemila Giorgio Bongiovanni. Questa mattina a Palazzo San Giorgio, alla presenza del vicesindaco Saverio Anghelone e dell’assessore Nino Zimbalatti, la presentazione del convegno ”Ndrangheta e poteri criminali. Le ramificazioni della mafia calabrese a livello globale”. L’iniziativa è prevista per domani, a partire dalle 16:30 nella sala Consiliare della Provincia ed è organizzata dall’Associazione culturale Falcone e Borsellino e patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Reggio Calabria. Insieme al Direttore Bongiovanni interverranno il sostituto procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo e l’ex magistrato Salvatore Boemi, due persone che – per usare le parole del Direttore di Antimafia Duemila – ”hanno vissuto dall’interno la lotta alla ‘ndrangheta raggiungendo importantissimi risultati sul piano investigativo”.
L’incontro di domani metterà l’accento sui collegamenti più nascosti della ‘ndrangheta, sui piani alti delle strategie mafiose, quelli che la rendono oggi l’organizzazione criminale ”più potente del mondo occidentale”. E la presenza del Direttore di Antimafia Duemila all’importante iniziativa organizzata con i magistrati reggini, servirà a riaccendere i riflettori tra i collegamenti che esistono tra la realtà calabrese e quella siciliana.
”Esiste già un’asse tra la Calabria e la Sicialia nella magistratura – ha spiegato Bongiovanni – è normale che vi sia un confronto tra magistrati soprattutto in alcune indagini e su processi che riguardano le due mafie più potenti del mondo, dove sono imputati personaggi molto diversi, ma che in profondità poi rispondono alle stesse logiche e molto spesso anche agli stessi potentati economici”.
Il collegamento dunque è in alto, tra i cosiddetti colletti bianchi. ”Le ultime indagini lo dimostrano – ha detto ancora Bongiovanni – ci sono una serie di interconnessioni tra la ‘ndrangheta e la mafia siciliana. Anche se è evidente che la criminalità calabrese è ormai divenuta la mafia più potente al mondo. I calabresi dovrebbero saperlo. La ‘ndrangheta fa affari in tutto il mondo. Il giro di droga vale 80 miliardi di euro l’anno. Con questi soldi la Calabria sarebbe la regione più ricca al mondo, anche più della California. Ed anche se gli ‘ndranghetisti fanno affari in tutta Italia e nel mondo, la testa del serpente è qui, in Calabria. E’ qui che si stabiliscono le strategie criminali, i capi sono a Reggio in particolare. La gente queste cose le deve sapere e deve iniziare una vera e propria rivoluzione civile e intellettuale”.