di Clara Varano – La Calabria è la regione che statisticamente dopo la Sicilia si occupa maggiormente dell’emergenza migranti in Italia e possiamo dire in Europa. Nonostante, però, i profughi approdino sulle coste calabresi la loro destinazione finale in linea di massima non è la Calabria. I dati statistici, infatti, parlano di un numero esiguo, rispetto a quello dell’approdo, di migranti presenti in Regione. Secondo l’ultimo Dossier statistico “Immigrazione” realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos per l’Unar, gli stranieri residenti in Italia sarebbero quasi 5 milioni, in Calabria, regione al 16esimo posto per la presenza di migranti, risultano essere 94mila, un numero esiguo rispetto al totale. Si tratta, comunque, di circa 12mila persone in più rispetto all’anno precedente con un’incidenza sulla popolazione totale pari al 4,4%.
Secondo lo studio, condotto da Roberta Saladino, in regione c’è stato tra il 2012 ed il 2013 un incremento del 16,8%. Ammonta, invece, al 12,8 per mille il tasso di crescita naturale, mentre al 98,4 per mille, il tasso migratorio con l’estero.
La distribuzione territoriale dei residenti stranieri mostra una maggiore concentrazione nelle province di Cosenza, che con più di 28mila è la provincia che ne registra il maggior numero (33,1%), Reggio Calabria (32,4%), Catanzaro (17,6%), Vibo e Crotone, infine, non superano il 10%.
Le aree geografiche di provenienza sono prevalentemente europee. Dall’Europa arriva, infatti, il 63,5%, seguono l’Africa con il 20,4% e l’Asia con il 13,5%. Le prime cinque collettività presenti in regione sono: Romania, Marocco, Ucraina, Bulgaria e Polonia. A differenza di quanto accadeva prima del 2007, quando la comunità maggiormente presente era quella marocchina, dopo l’ingresso in Europa della Romani, i romeni sono la popolazione straniera più presente.
In particolare i dati del Ministero dell’Interno, elaborati dall’Istat, attestano al 31 dicembre 2013, la presenza in Calabria di oltre 45mila cittadini non comunitari regolarmente soggiornati, tra i quali le collettività più numerose sono la marocchina (13.317 persone), l’ucraina (5.733) e l’indiana (3.550), che prevalentemente soggiorna nella provincia di Reggio Calabria. All’interno della popolazione non comunitaria complessiva la componente femminile incide per il 45,8%.
Un aspetto che, infatti, caratterizza l’immigrazione in Calabria è la crescente femminilizzazione del fenomeno nel corso degli anni che costituisce il 53,5%.
Per quanto concerne, invece, l’inserimento occupazionale, il settore economico che ha registrato la quota maggiore di lavoratori nati all’estero è stato quello dei servizi (49%), seguito dall’agricoltura (25%) e dall’industria (18%).
Diminuisce, inoltre, il numero di alunni stranieri iscritti a scuola che sono stati poco più di 12mila, 555 unità in meno rispetto all’anno precedente. gli studenti di origine immigrata provengono per i due terzi dall’Europa (65,8% dei casi); seguono l’Africa (21,3%), l’Asia (9,8%), l’America (3%) e l’Oceania (0,1%). Prevalgono di gra lunga gli alunni romeni che raggiungono 4.501, ossia il 34,8% del totale, e i marocchini (2.132 pari al 16,5%).
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