• falcomatà

    C’è la firma di Lupi: Falcomatà nominato delegato per il Decreto Reggio

    di Stefano Perri – Adesso è ufficiale. Il Sindaco Falcomatà è stato nominato Delegato per la realizzazione delle opere del Decreto Reggio. L’atto ufficiale che reca la firma del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi reca la data di stamani. Da oggi il Sindaco avrà pieno poteri sulle opere previste negli articoli 2 e 3 della legge 246 del 1989, in materia di ”interventi per il risanamento e lo sviluppo della città di Reggio Calabria”, conosciuti appunto con l’appellativo ”Decreto Reggio”.

    La notizia era nell’aria da un po’. Alla fine di gennaio il Ministero aveva diramato una nota in cui si affermava la volontà di affidare al Sindaco, così come da prassi, l’incarico di vigilare sulle opere finanziate dal Governo per la città di Reggio Calabria.

    Il taglio ai finanziamenti e la ”battaglia”del Sindaco
    Dopo il taglio dei finanziamenti per complessivi 9 milioni di euro (tre milioni all’anno per i prossimi tra anni), il Sindaco aveva annunciato battaglia per la difesa dei finanziamenti e delle opere in corso di realizzazione. ”Dobbiamo fare partire una battaglia a difesa della città a tutti i livelli istituzionali, sia locali che nazionali – aveva dichiarato Falcomatà a Strill.it – perché davvero il decreto Reggio è quel serbatoio economico che ci consente di riqualificare una città e di far partire tutte quelle infrastrutture che servono anche in ottica di città metropolitana”.

    La vicenda del Centro Agroalimentare di Mortara di Pellaro
    A preoccupare però era una circostanza precisa: il pignoramento da parte della ditta Lafatre, impegnata nella costruzione del Centro Agroalimentare di Mortara, che di fatto bloccava le somme ministeriali destinate alle opere del Decreto Reggio. La vicenda è stata lambita negli ultimi giorni anche dal provvedimento di sequestro, emesso in via d’urgenza dal Sostituto Procuratore Antonio Cristillo, che di fatto ha bloccato il conto presso la sede della Banca d’Italia di Reggio Calabria, dove sono depositati i crediti derivanti dallo stanziamento del Decreto Reggio. In particolare è stata sequestrata la somma, già in accredito, di circa 4 milioni di euro. E questo perché secondo la Procura la ditta Lafatre Srl ”avrebbe utilizzato, per la costruzione dell’opera, calcestruzzo non conforme per difetto, omettendo di fornire, ad ogni stato di avanzamento dei lavori, i relativi campioni di prova: tutti fattori concorrenti a rendere non collaudabile ed inagibile la struttura realizzata”.

    La cabina di regia  con il Sottosegretario Delrio
    Una mano tesa nei confronti del Sindaco e dall’amministrazione comunale è arrivata però dal Sottosegrario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Nel corso dell’ultimo incontro, tenutosi lo scorso 24 febbraio a Palazzo Chigi, Delrio ha promesso un tavolo di lavoro per il riordino delle misure adottate nel Decreto Reggio, finalizzato ad ”affrontare le criticità di natura economica e finanziaria e di far partire i progetti previsti anche in vista della costituzione della città metropolitana”.
    L’idea prospettata dal Sindaco è quella di rimodulare il fondo attraverso finanziamenti ”spacchettati” per le singole opere, in modo da evitare appunto che i blocchi burocratici e giudiziari abbiano effetti sul totale complessivo delle opere.