Nella giornata del 04 ottobre sono sbarcati al porto di Reggio Calabria, da Nave Militare, “SAN GIUSTO”, 1789 cittadini extracomunitari provenienti dalla Libia, di asserita provenienza subsahariana e mediorientale, soccorsi in acque internazionali nell’ambito dell’operazione “mare nostrum”.
I cittadini extracomunitari, sono stati tratti in salvo a seguito di numerosi interventi di salvataggio (SAR), operati dalla Marina Militare e Mercantile.
L’indagine volta ad individuare i membri degli equipaggi che hanno trasportato i migranti dalle coste libiche ed egiziane verso l’Italia, è stata da subito condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica.
La complessa e serrata attività, svolta senza soluzione di continuità, grazie alla proficua collaborazione di alcuni migranti che hanno riconosciuto il presunto scafista, ha consentito di individuare un soggetto, di nazionalità tunisina, quale responsabile dello sbarco.
L’uomo è stato identificato per ZOUALI Mohamad Ali cl ’92, tunisino.
Nei suoi confronti, emergendo gravi indizi di reità accertati grazie alla proficua collaborazione di alcuni migranti, nonché sussistendo un concreto pericolo di fuga, la Squadra Mobile di Reggio Calabria, procedeva al Fermo di Indiziato di Delitto, ex art. 384 c.p.p., che è stato notificato all’indagato nella notte di oggi, in quanto ritenuto responsabile dei delitti di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante.
A seguito della ricostruzione operata da personale dipendente, è emerso che i 1789 cittadini extracomunitari sono stati tratti in salvo a seguito di undici distinti interventi di soccorso, operati nell’ambito del dispositivo MARE NOSTRUM, tra il 01 e 03 ottobre u.s. dalle Navi della Marina Militare “SAN GIUSTO”, e “SFINGE”.
Appare opportuno precisare che l’attività investigativa si è concentrata su un evento SAR operati dalla “SAN GIUSTO” in data 01.10.2014 (in relazione ad un barcone di circa 15 metri, di colore blu, mancante di tutte le dotazioni previste dalle normative internazionali in materia di sicurezza della navigazione e salvaguardia della vita umana in mare), con a bordo 373 persone, di cui 241 uomini, 74 donne e 58 minori.
Dalle testimonianze raccolte, è emerso che i migranti, partiti alla fine del mese di settembre da imprecisata località della costa libica, hanno pagato ai membri dell’associazione, distinte somme di denaro: una quota quale corrispettivo del viaggio sui mezzi di trasporto terrestre (per gli spostamenti dai paesi di origine fino alla Libia) ed una quota quale corrispettivo del viaggio da effettuare a bordo di imbarcazioni partite dalle coste libiche, per un importo complessivo compreso tra 3000 e 4000 dollari per il viaggio che li avrebbe condotti lungo le coste italiane.
Nei confronti del tunisino fermato, emergendo gravi indizi di reità nonché sussistendo un concreto pericolo di fuga dello stesso, questo Ufficio procedeva al Fermo di Indiziato di Delitto, ex art. 384 c.p.p., in quanto ritenuto responsabile dei delitti di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante.
Le indagini proseguono per l’identificazione degli organizzatori, dei finanziatori e degli altri complici, nonché per approfondire le circostanze emerse durante la fasi iniziali dell’attività investigativa.