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    Reggio, Ncd: ‘Il grande imbroglio’, atto secondo

    di Grazia Candido –
    Nella sede del Nuovo centro destra, gli uomini dell’ex Giunta Arena svelano con il secondo quaderno, le operazioni del “Grande imbroglio” perpetrato ai danni dei reggini
    “Il grande imbroglio”, atto secondo. Alla sede del Nuovo centro destra questa mattina, a “svelare” i retroscena “dell’azione distruttiva messa in campo dai veri nemici della città”, l’ex assessore comunale al Patrimonio edilizio Walter Curatola, l’amministratore unico della Sati Ivano Nasso, l’ex consigliere comunale Daniele Romeo e l’avvocato Antonio Barrile al tempo Capo di Gabinetto presso il Comune. Sul tavolo dei relatori, spicca il secondo quaderno politico del Nuovo Centro destra sul “grande imbroglio” nel quale sono riportate le vicende accadute in città negli ultimi dieci anni e se “nel primo libricino sono state evidenziate le tante menzogne relative al buco di bilancio del Comune, nelle pagine del secondo sono analizzate le cause che hanno contribuito a creare il disavanzo nelle casse comunali e soprattutto, individuati gli strumenti idonei a ripianare i conti nei prossimi 3 anni – ci tiene a puntualizzarlo Romeo – Non saranno 10 anni come previsto dal Piano di rientro e non saranno nemmeno aumentate le tasse o tagliati i servizi. Qualcuno ha definito le nostre iniziative stantie ma stantio è il loro livore nei nostri confronti, nei confronti di una classe dirigente giovane che ha saputo produrre e vuole ancora fare per questa città. La Giunta Arena aveva messo in atto una serie di azioni per risanare il buco di bilancio senza far cadere la comunità nel periodo lacrime e sangue. L’ex sindaco aveva un piano di rientro che, in mille giorni, avrebbe dato risposte ai cittadini e non tasse, quelle imposte in questi anni di Commissariamento”.
    L’ex consigliere comunale fa un passo indietro a “quella sera in cui un centro sinistra brindò al Commissariamento del Comune, al crollo della città e non al crollo di quell’uomo, presenza troppo scomoda per alcuni di Reggio. Se il cuore di questa città sono le accuse mosse al Modello Reggio allora questo è un cuore infartuato”.
    E chi non ha mandato giù la “pillola” perché la “cura proposta dalla Giunta Arena avrebbe guarito il malato ente”, è l’ex assessore comunale Curatola che ricorda quando l’allora sindaco gli affidò la delega puntando dall’indomani del suo mandato, ai 3200 alloggi da vendere, alloggi non accatastati e in molti immobili risiedevano abusivi”.
    “Noi volevamo risolvere tutte quelle problematiche tecniche che, negli anni, l’apparato burocratico non era riuscito a fare – continua l’ingegnere Curatola – Il condono edilizio è uno strumento importante per far ripartire l’economia cittadina e dare ossigeno alle casse comunali. Ad Agosto, mentre tutti erano a mare, abbiamo accatastato grazie all’aiuto della Sati, 2000 alloggi e insieme al prezioso contributo di Reges e Recasi per la gestione informatica e la digitalizzazione delle pratiche, l’Amministrazione comunale sarebbe stata in grado di evadere 1000 pratiche al mese completando tutto l’iter in 48 mesi e permettendo così ai cittadini di regolarizzare la propria posizione. Da questa operazione, già dal 2011, il Comune avrebbe incassato 28 mln di euro e riaffermato un principio di legalità. Entrambe le azioni sono state bloccate dall’apparato burocratico di oggi che non è capace di vendere”.
    L’ex assessore al ramo ricorda anche che “in meno di un anno sono stati posti in vendita con due distinti bandi, 3200 alloggi ottenendo l’impegno all’acquisto da 1.800 cittadini in regola con i requisiti richiesti, con una previsione di entrata nelle casse comunali di circa 47 mln di euro. Per il primo bando – ricorda il fautore della più grande operazione del patrimonio residenziale pubblico che sia stata mai condotta a livello nazionale – abbiamo ricevuto 1552 domande e venduti 1200 alloggi facendo solo nel primo giorno 340 caparre di mille euro cadauno”.
    Numeri che “in passato facevano inorgoglire delegati della destra che oggi, militano al centro sinistra ma la dignità non ha più prezzo – tuona Curatola – Questi, si sono dimenticati che noi siamo stati i precursori di un’azione amministrativa sostenuta dallo stesso Monti e ci hanno seguito a ruota le grandi città come Roma, Torino e tante altre che hanno subito iniziato la dismissione immobiliare. Dopo due anni, i cittadini che hanno versato la caparra non possono ancora oggi comprare casa e di questo dobbiamo anche ringraziare quella sinistra che ci ha remato contro facendo tra l’altro terrorismo psicologico ai cittadini”.
    Si sofferma invece sul “ruolo strategico della società giocato a supporto dell’Agenzia delle Entrate e del Comune di Reggio Calabria nella lotta all’evasione fiscale”, il suo amministratore unico Nasso che “bacchetta la Triade e il dirigente del settore per aver sospeso la dismissione, una delle più grandi operazioni su cui doveva incentrare il suo lavoro l’apparato burocratico che, senza un motivo ragionevole, ha deciso di sospendere. Ho denunciato l’ostruzionismo e riferito ai Commissari il lavoro fatto dai nostri tecnici che hanno realizzato una mappatura sugli immobili compresi quelli oggetto di occupazioni fantasma. Avevo inoltre, segnalato percorsi che avrebbero portato benefici alle casse comunali ma ad oggi, di numeri restano solo quelli fatti dall’ex giunta Arena”.
    Poi, l’amministratore unico puntella il tiro e spiega a chi ancora non ha capito bene il ruolo della Sati che “svolge una quotidiana lotta agli evasori di imposte. L’attività della Sati che porta nelle casse del Comune 26 mln di euro, è stata bloccata dai Commissari il 25 Luglio, un blocco che sta portando danni economici abnormi. In Calabria, è solo la Sati a portare a casa risultati eccezionali dal momento che in 17 mesi ha inviato 2.883 segnalazioni”.
    In chiusura, l’avvocato Barrile dopo aver lodato la società mista Recasi “per aver fatto un accurato controllo di recupero e accelerato quell’attività andata a rilento per la mancanza di un Piano Strutturale Comunale”, si sofferma sul “grande imbroglio messo su dalla sinistra contro la destra rea di aver lasciato debiti ai cittadini. Metteremo in campo il nostro programma economico per uscire dal disavanzo e non dal dissesto – puntualizza l’ex capo di Gabinetto – Il grande imbroglio è stato fatto solo per colpire una persona ma non lo hanno colpito, hanno ucciso la città. Qualcuno dice che quello che stiamo facendo è una commedia o un lungometraggio o una tragedia: che lo pensino pure ma a noi interessa solo svelare il grande bluff e se ce ne darete modo, nella prossima settima faremo un forum di studio dove avrete finalmente in mano la verità”.