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    Reggio, Dattola: ‘Nella mia Giunta solo amministratori con fedina penale pulita’

    di Grazia Candido –

    Ufficializzata all’hotel Excelsior la candidatura a sindaco di Lucio Dattola per il centro destra.
    “Non ci sarà gente che ha la fedina penale sporca, persone inquisite e, sicuramente, non ci saranno i soliti voltafaccia”. E’ categorico e lo ribadisce scandendo bene le parole perché da ora in poi, per il candidato a sindaco del centro destra Lucio Dattola si deve “urgentemente far ripartire la città con una politica che sia servizio per la comunità e non occupazione di potere”.
    Il discorso di presentazione del numero uno della Camera di Commercio, questa mattina all’hotel Excelsior, mette quindi fine ai “pettegolezzi” che vedevano in netta opposizione Forza Italia e Nuovo centro destra e consacrano positivamente il confronto fra i vari Partiti che, da oggi, sostengono ufficialmente il proprio candidato sindaco al Comune di Reggio Calabria. Una sintesi condivisa dagli alleati che vedono in Dattola “l’uomo giusto capace di portare avanti il programma di Governo per risollevare dalle macerie Reggio Calabria”.
    “Lucio è stato scelto circa un anno fa perché ha dimostrato di avere responsabilità e buone capacità gestionali – apre l’incontro il Vice Coordinatore Regionale Nino Foti – Quello di oggi, è un atto di responsabilità e di generosità di tutte le forze politiche che, autonomamente, hanno scelto di condividere un percorso fatto di passione e di buona azione amministrativa”.
    Ognuno a modo suo, spiega il perché la scelta sia ricaduta su Dattola e se per il senatore Giovanni Bilardi: “Lucio ha le giuste competenze per governare una città che necessita di un uomo che abbia tanto coraggio e sia allo stesso tempo abile a riunire le forze in un progetto ambizioso”, per il senatore Antonio Caridi “Dattola è la sintesi di un centro destra compatto che sulla base di un nuovo rapporto tra Fi e Ncd, vincerà una battaglia difficile ripristinando quel rapporto che si era instaurato in passato con un altro buon amministratore, Giuseppe Scopelliti”.
    Il vice presidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò si sofferma sulla necessità di “realizzare un policentrismo per un’organizzazione territoriale diversa e sulla creazione di liste competitive”, mentre Luigi Amato di Fratelli d’Italia spiega l’adesione del suo partito a sostegno di Dattola perché “rispecchia l’identikit del nostro candidato ideale: è una persona pulita, un professionista e non ha avuto ruoli nelle precedenti amministrazioni”.
    E se “tutti i candidati sono rispettabili, non tutti però sono adeguati a governare” per il consigliere regionale Candeloro Imbalzano convinto che “Lucio Dattola sia l’unico candidato attrezzato a far rialzare Reggio Calabria sia per le esperienze acquisite nel mondo produttivo sia perché è un abile timoniere capace di invertire la rotta”.
    “Con questa scelta abbiamo messo la faccia più di uno – puntualizza il Coordinatore Provinciale di Forza Italia Roy Biasi – Lucio incarna la scelta migliore della città e dopo l’eredità lasciataci dai Commissari, oggi, non è più tempo di figurine. Si dice che le colpe dei padri possono ricadere sui figli ma anche i meriti dei padri non possono ricadere sui figli. Quindi, non ci serve un amministratore che non sa fare autonomamente le sue scelte e ha bisogno di consigli altrui per agire”.
    E si aspettava qualcosa in più dai Commissari, il numero uno di Palazzo Foti Giuseppe Raffa che “invece di confrontarsi con la città, si sono chiusi nei Palazzi. Il nostro messaggio vuole essere una ricucitura sociale e nessuno dovrà sentirsi demotivato. La candidatura di Dattola nasce da una convergenza di tutte le forze politiche e non ci saranno tentativi di delegittimazione che potranno offuscare la nostra campagna elettorale che non sarà contro qualcuno, ad personam. Lucio è la sintesi di dialogo, comprensione, condivisione di percorsi amministrativi e sarà la figura che riunirà tutti i movimenti politici”.
    Il presidente della Provincia poi anticipa un probabile punto del programma del candidato a sindaco che dovrà valutare di “restituire le 5 circoscrizioni perché gestire una città non è facile soprattutto quando sei un interlocutore diretto di un territorio come il nostro e le circoscrizione, così come prevede la legge, sono una buon punto di partenza”.
    Esige la parola l’avvocato Oreste Romeo che manda per un attimo a posto il candidato a sindaco Dattola visto che “quando parlo io, i sottotitoli non passano”, “bacchettata” per il coordinatore Foti, per rimarcare “un nomadismo finalizzato alla occupazione abusiva di spazi pubblici a palazzo san Giorgio e l’impressionante pochezza di conoscenze messe a nudo durante il dibattito pubblico a piazza Camagna. Il nostro onore si chiama lealtà e noi saremo uniti e leali nella candidatura di Lucio”.
    Poi la scena è tutta sua, del candidato Dattola che nel mettere all’angolo “quella Reggio pettegola, chiacchierona, che ama la dietrologia”, rimarca per chi ancora non lo ha capito che “quella di oggi non è una chiamata alle armi ma l’intenzione di un gruppo che, insieme, vuol ripartire con me”.
    “Sono presenti tutte le anime del centro destra reggino e con Fi, Ncd, Fratelli d’Italia ci sono almeno 5 liste civiche pronte a scendere in campo – afferma Dattola – Mancano il Partito Repubblicano e una parte dell’Udc, le due vecchie bandiere del centro destra. Forse, qualcuno si aspettava che io lo chiamassi per iniziare la liturgia del “vieni con noi”. Ma non l’ho fatto, non ho firmato nessuna cambiale e non ho promesso nulla. La grande ipocrisia della politica è che prima parlano male del modello Reggio ma poi si prendono figure che ne hanno fatto parte. Quello che vedete qui dentro, è finalmente la parte politica sana, virtuosa della città”.
    Dattola sa che la sua è una sfida difficile, “è un lancio senza paracadute perchè eravamo uno schieramento lacerato, diviso ma oggi, abbiamo fatto un miracolo alla faccia di tutti quelli che speravano che ci spaccassimo proponendo due o tre candidature”.
    “Il candidato sono io e questa è la risposta agli impuri – conclude Dattola – Tutti parlano di programma ma nessuno ad oggi ne ha presentato uno. Il mio è far ripartire il Comune, tutti i progetti bloccati da due anni, l’edilizia, il terziario, il Welfare. Vengo dal mondo delle imprese e il Comune essendo la più grande azienda con 1000 addetti, deve trainare l’economia di tutto il territorio. Io ho scelto di chiudere con gli squali della politica perché non ci servono e sono solo dannosi per la città. La transumanza di passare con disinvoltura dal centro destra al centro sinistra è un atteggiamento immorale di chi prima stava con noi ma ora, solo per trarne vantaggio personale, è andato col nemico”.