di Domenico Grillone – Arrivano i primi risultati della prima organizzazione privata per soccorrere i barconi dei migranti nel Mediterraneo. La missione del Moas (Migrant Offshore Aid Station), promossa da Regina Egle Liotta in Catambrone, reggina, assieme al marito Chris e lanciata da Malta la scorsa settimana, ha dato già i primi risultati traendo in salvo un gruppo di 250 Siriani e Palestinesi, di cui 40 bambini. Il gruppo di migranti si trovava su un peschereccio di legno quando la tempesta li ha portati al largo delle coste sud di Malta. A questo punto la nave dell’organizzazione non governativa, Phoenix 1, una imbarcazione di 40 metri acquistata in Virginia dalla coppia con il preciso scopo di assistere ed aiutare le autorità pubbliche italiane e maltesi nella ricerca e nel salvataggio delle vite umane, è stata autorizzata dalle autorità italiane ad intervenire. Le persone salvate sono state prese e messe al sicuro sul ponte della Phoenix, in attesa che una nave militare italiana arrivasse a prenderli. Mercoledì scorso la Phoenix è stata chiamata ad assistere un altro gruppo di 96 immigrati, probabilmente di nazionalità sub sahariana, che si trovavano su un gommone. Il gruppo è stato tratto in salvo e imbarcato su una nave mercantile. Al momento ci sono diverse operazioni di salvataggio nell’area che si trova al di fuori della zona di competenza maltese. La stazione costiera di aiuto migranti è stata lanciata ufficialmente lunedì scorso ma ha iniziato ad operare solamente mercoledì. Già durante il primo giorno, un pescatore maltese ed il suo bambino di cinque anni sono stati tratti in salvo quando si trovavano qualche miglia fuori dalla costa sud dell’isola. Si ricorda che l’organizzazione non governativa nasce da un’idea degli imprenditori Chris e Regina Catrambone che ispirati dall’appello lanciato da Papa Francesco, hanno deciso di sborsare più di 4 milioni di euro di tasca propria per dare l’avvio a questa iniziativa. Lo scopo dell’operazione non è di trasportare immigrati ma di agire come stazione sul mare ed aiutare ad identificare possibili barconi a rischio così da dare prima assistenza in collaborazione con le forze militari italiane e maltesi. Esattamente un mese addietro Regina Liotta Catambrone, da circa sette anni trasferitasi da Reggio a Malta dove lavora nel mondo dell’imprenditoria assieme al marito Chris, americano ma di origini calabresi, concesse una intervista in esclusiva a Strill. “Sono reggina, certo. Ma mi reputo cittadina del mondo – disse tra l’altro Regina – e tutti dovrebbero sentirsi tali, senza chiudersi nella stretta visuale del proprio territorio d’appartenenza”. La Phoenix 1 è dotata di personale altamente specializzato e super attrezzata con veri e propri droni che riescono a localizzare in tempi strettissimi i barconi e mostrare in tempo reale i bisogni dei migranti”. “Tutta la mia famiglia è coinvolta in questa iniziativa assieme a tante altre persone coinvolte a vario titolo nel progetto – disse un mese addietro Regina – Non c’è nulla di male se il privato aiuta il pubblico, cioè alle forze in mare che chiaramente si trovano in difficoltà, in attesa che l’Europa decida di muoversi. Perché l’Italia non può essere abbandonata, e neppure Malta”.
(Fonte BBC news magazine)