“Sorrido, un po’ incredulo, leggendo sui giornali di questi giorni gli strali di un gongolante Michele Marcianò, consigliere Provinciale del NCD che istruisce il popolo Calabrese su chi ha il carisma del leader e chi invece no”. Sorrido, un po’ sorpreso, pensando che in queste calde giornate d’estate, il “fu forzista della prima ora Marcianò”, si preoccupa degli effetti di presunte docce fredde invocando dimissioni a tappeto senza pensare, prima di scrivere, che il pulpito dal quale viene la sua predica imporrebbe quantomeno un esame di coscienza”. È quanto dichiara in una nota Nuccio Pizzimenti, già segretario organizzativo e responsabile della comunicazione di FI al coordinamento comunale di Reggio Calabria.
“Sorrido, un po’ nostalgico, continua Pizzimenti, pensando invece a quel Michele Marcianò che gonfio di un commovente orgoglio partecipò insieme al sottoscritto, al Consiglio Nazionale del 16 novembre u.s. che sancì il ritorno di Forza Italia e l’archiviazione del Pdl con il tradimento dei tanti che formarono il Ncd, sfoggiando un senso d’attaccamento alla maglia d’altri tempi. (E’ inutile ricordare che uno dei protagonisti più rilevanti di quel tradimento fu proprio il suo tanto osannato leader). Rileggo le parole di giubilo di quei giorni quando Marciano’, rivendicava a più riprese la sua felice militanza Forzista, la sua gioia per quella nuova svolta trattandosi per lui di un glorioso ritorno al passato. Poi scorro solo di qualche giorno in avanti il calendario di quel triste periodo (triste almeno per chi ha visto il proprio, unico, Leader cadere, se pur provvisoriamente, sotto i colpi di chi ha ceduto al fascino delle poltrone) e del Consigliere Provinciale Michele Marcianò, esponente di Forza Italia non trovo più traccia”.
“Sorrido, un pò più ironicamente questa volta, prosegue la nota, quando lo ritrovo dopo pochi giorni in altre vesti, impegnato nel tentativo affannoso di spiegare perchè, in quel progetto di cui ha tessuto le lodi qualche ora prima adesso non ci crede più, mentre chiede, dopo aver trovato un nuovo posto tra i banchi del consiglio Provinciale, di non essere giudicato per la sua folgorazione sulla via dell’ Imperatore che ormai ha perso l’Impero, ma non la scorta (a spese dei cittadini), ma di avere pazienza, perchè i nuovi salvatori della patria, della cui schiera ora fa parte, da oggi hanno un guerriero in più, l’ultimo dei samurai”.
Conclude Nuccio Pizzimenti: “Mi fa riflettere tuttavia, ritrovare oggi, nella sua reazione, quella stessa puntualità svizzera da yes man a cui siamo stati abituati nel recente passato, quell’orgoglio da ultimi reduci nostalgici di quel “modello perfetto” dove ogni ingranaggio funzionava a dovere, oliato con chissà quale pregiato mezzo. Non sorrido più però quando penso che in tempi di tradimenti e traditori la coerenza non è più quel sano principio che io credevo, che non importa essere e fare, ma apparire e comunicare, anche quando sarebbe meglio riflettere prima. Non sorrido, ma non mi rassegno, perchè in politica, come nella vita, non siamo tutti uguali. Per fortuna”.