Un commissario governativo per la sanita’ calabrese. A proporlo e’ la deputata Pdl Angela Napoli lancia un affondo all’esecutivo guidato da Agazio Loiero. "Tutte le istituzioni, a cominciare dalla commissione antimafia della precedente legislatura, hanno evidenziato in questi anni come il settore della sanita’ sia in Calabria il punto fermo degli affari della ‘ndrangheta – dice la parlamentare -. A questo punto, l’immobilismo della giunta puo’ significare solo il voler continuare a favorire gli affari delle mafie locali". Per questo, spiega l’ex aennina, "ho chiesto in un’interpellanza ai ministri del Lavoro, della Salute, dell’Interno e della Giustizia di valutare la possibilita’ di arrivare urgentemente a un commissariamento dell’assessorato regionale alla Sanita’". In particolare Napoli critica "l’intendimento da parte dell’esecutivo regionale di sanare la drammatica situazione calabrese attraverso la sola costruzione di quattro nuove strutture ospedaliere cosi’ ignorando del tutto le relazioni della Corte dei conti e della commissione del ministero della Salute". Nei due documenti, ricorda Napoli, "si evidenzia mancanza di professionalita’ e totale incuria di medici e dirigenti dietro i casi di malasanita’ sul territorio", nonche’ la "mancanza di titoli da parte di alcuni direttori generali e amministrativi che operano nelle varie aziende provinciali". Se la giunta regionale "non ha sentito il dovere morale di attivare un organismo di controllo", come proposto dalla commissione del ministero della Salute e "ha perso ogni controllo sulla spesa", come evidenziato anche dalla Corte dei Conti, e’ perche’ "gli ‘intoccabili’ sul territorio sono ancora molti e continuano a essere tali per volonta’ dell’esecutivo". A indignare la deputata, anche le dimissioni di ieri di Francesco Talarico dalla carica di direttore generale della Fondazione Campanella, creata per la gestione del polo oncologico di Catanzaro. Ex direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Talarico e’ coinvolto in un procedimento giudiziario per la morte della giovane Federica Monteleone. Per Napoli le sue sono dimissioni "tardive e scandalose", visto che "sono state date solo nel giorno in cui il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha accolto i genitori delle giovani vittime calabresi dei casi di malasanita’".