Passa alla Cassazione la parola sul procedimento disciplinare aperto nei confronti del pm di Catanzaro Luigi De Magistris, per il quale la sezione disciplinare del Csm, il 18 gennaio scorso, ha stabilito il trasferimento d’ufficio e dalle funzioni e la sanzione della censura. Le sezioni unite civili della Suprema Corte, giudice d’appello per i procedimenti disciplinari delle toghe, esamineranno martedi’ prossimo, 1* luglio, con un’udienza pubblica, il ricorso, di ben 112 pagine e redatto dal professor Gilberto Lozzi, presentato dal magistrato contro il verdetto del ‘tribunale delle toghe’. Diverse le incolpazioni per cui De Magistris e’ stato condannato da Palazzo dei marescialli: tra queste, il non aver informato i suoi superiori di diversi atti inerenti l’inchiesta ‘Toghe lucane’, l’abnormita’ di alcuni provvedimenti quali la secretazione in un armadio blindato dei nomi del senatore Giancarlo Pittelli e del generale Walter Lombardo Cretella nell’ambito dell’inchiesta Poseidone e la trasmissione di quest’ultimo fascicolo a Salerno nonostante l’assegnazione dell’inchiesta gli fosse stata revocata. Se la Cassazione dovesse confermare la decisione del Csm (il verdetto, salvo sorprese, non sara’ reso noto nella stessa giornata di martedi’, ma bisognera’ attendere il deposito della sentenza con le motivazioni, come e’ consuetudine per le pronunce delle sezioni civili) De Magistris dovra’ lasciare la sede di Catanzaro e le funzioni di pubblico ministero, pena accessoria alla sanzione della censura. Le sezioni unite di ‘Palazzaccio’, inoltre, dovranno esaminare il ricorso presentato dall’allora Guardasigilli Luigi Scotti contro la stessa sentenza del Csm, che aveva assolto De Magistris da alcuni capi di incolpazione, inerenti la "scarsa attenzione" e l’omissione di "cautela" per prevenire la diffusione di notizie sui procedimenti in corso, come quella sull’iscrizione sul registro degli indagati di Romano Prodi, all’epoca presidente del Consiglio, nell’ambito dell’inchiesta ‘Why not’. Se il ricorso del ministro venisse accolto, la sezione disciplinare del Csm riesaminera’ la questione relativa alle incolpazioni da cui il pm era stato assolto. "Non potra’ che essere acclarata la correttezza del mio operato e la mia serieta’ e dignita’ professionale", ha rilevato De Magistris nella memoria difensiva presentata assieme al ricorso in Cassazione. Nelle scorse settimane, la procura di Salerno, che aveva aperto un’inchiesta a carico del pm per calunnia, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto, riguardante le sue condotte nella gestione dei procedimenti ‘Toghe lucane’ ‘Why not’ e ‘Poseidone’, ha chiesto l’archiviazione del fascicolo. (AGI)
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