Il pm di Salerno Domenica Gambardella ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex governatore della Regione Calabria Giuseppe Chiaravalloti, indagato nell'ambito della maxinchiesta "Dinasty 2 – Do ut des", che il 10 novembre scorso e' culminata con l'arresto del presidente della sezione civile del Tribunale di Vibo Patrizia Pasquin. Il magistrato titolare dell'indagine ha chiesto inoltre il rinvio a giudizio per tutti gli altri trenta indagati. Il gup Vito Di Nicola – che in precedenza aveva dichiarato la propria incompetenza per Rocco Scali, Claudio La Russa, Franco Palaia, Luciano Neri, Fabio Gentile, Francesco Gatto e Alfonso Nastro, disponendo la restituzione degli atti al pm – ha accolto la richiesta di giudizio abbreviato che e' stata avanzata dalla difesa dell'ex assessore regionale Ernesto Funaro. Hanno scelto invece il rito alternativo anche Gaetano Scalamogna, Michele Accorinti, Francesco Miceli, Antonio Galati, Salvatore Valenzise, Giancarlo Sganga, Giovanni Vecchio, Fortunato Polito e Pantaleone Mancuso. Altre richieste di rito alternativo, comprese quelle di Maria Rosa Ventura e Antonio Mancuso non perfezionate ieri per un vizio di forma, dovrebbero essere presentate in giornata. Questo e' il secondo filone di "Dinasty 2 – Do ut des", e vede il giudice Patrizia Pasquin (unitamente a Settimia Castagna, Giulio Sganga e Maria Francesca Tulino, gia' rinviata a giudizio nell'ambito del primo troncone, riguardante i presunti "affari sporchi" legati al Melograno Village di Parghelia) parte offesa quale presunta vittima di un'estorsione che sarebbe stata compiuta dal boss di Limbadi Antonio Mancuso, 'zi 'Ntoni, dal congiunto Orazio Cicerone e dall'imprenditore Antonino Castagna. Gli imputati sono chiamati, a rispondere, a vario titolo, tra l'altro, di corruzione, falso e truffa. La discussione proseguira' nelle giornate di oggi e domani con le arringhe degli avvocati. Dopodiche' la decisione del gup Di Nicola. (AGI)