che dal continente porta centinaia di pendolari nel capoluogo Siciliano.
Il mezzo, un segesta jet, si trovava a poco più di un miglio dal porto messinese quando, per cause che saranno accertate dalla magistratura – non appena risolto un apparente conflitto di giurisdizione tra le procure di Reggio e Messina – sarebbe stato speronato dalla nave mercantile ''Susan Borchard'' battente bandiera di Antigua e Barbuda.
Prima dello schianto – secondo alcune testimonianze – un disperato tentativo di mandare indietro i motori del mezzo FS che trasportava oltre 100 persone. Un forte boato, la luce che va via, le prime urla di panico. L'imbarcazione inizia a imbarcare acqua collassando – sempre secondo le testimonianze – tragicamente su se stessa. A questo punto il circuito elettrico – in corto – genera un principio di incendio. Tanta paura tra i passeggeri. Molta prontezza da parte dell'equipaggio del grosso mercantile che tramite la propria strumentazione meccanica riesce a porre in essere una vera e propria imbracatura di emergenza che ha consentito di evitare una tragedia di dimensioni ben più ampie. Subito i soccorsi da entrambe le sponde. Sommozzatori dei Vigili del Fuoco e motovedette di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, subito sul posto, hanno prestato con esemplare coordinazione le operazioni per trarre in salvo i passeggeri, tra i quali numerosi feriti. Quattro morti – membri dell'equipaggio – 88 feriti (64 ricoverati a Messina, 24 a Reggio) di questi circa una decina in serie condizioni. Al nosocomio reggino due persone sono sottoposte ad intervento chirurgico altre due ricoverate nel reparto di rianimazione. Una tragedia evitabile se gli allarmi – da più parti sollevati – avessero avuto ascolto. E' grottesco che arrivino adesso le note riguardanti l'apertura di due inchieste – a margine di quella della magistratura – una del Ministero dei Trasporti e un'altra – che fa più male – delle Ferrovie dello Stato. Si è lottato fino alla fine, temendo anche il peggio, per due donne ed un uomo rimasti incastrati tra la nave che soccorreva e il mezzo veloce FS quasi saturo d'acqua. Alla fine i Vigili del Fuoco sono riusciti a trarre tutti in salvo. Una data, quella del 15 gennaio, che rimarrà certamente impressa nella memoria delle città di Reggio e Messina che si sono dimostrate, ancora una volta, profondamente legate negli affetti e nell'amicizia. (Ant. Mont.)