Il senatore diessino Nuccio Iovene ha presentato una interrogazione al ministro degli esteri sulla vicenda di due italiani, Estella Dominga Furulli, argentina di origine calabrese, e il marito Angelo Ricci, da 16 mesi in carcere in Kenia che ora rischiano l'ergastolo. Iovene ricostruisce la vicenda ricordando che tutto ha avuto inizio il 16 dicembre 2004
quando la polizia keniota li ha tradotti in cella nella notte “con l'accusa a quanto pare infondata perché non esiste una sola prova a loro carico, di essere al centro di un affare da 76 milioni di euro (tale sarebbe il valore della cocaina sequestrata nella villa di Malindi che i Ricci avevano in gestione e affittata a 6 olandesi ed un keniota, i quali sarebbero i veri responsabili del gigantesco traffico di droga, riusciti a fuggire il giorno prima del blitz probabilmente per una soffiata)”. Iovene fa notare che le pessime condizioni di vita nelle carceri del Kenia. “Sono durissime e questo sta incidendo sulla salute dei nostri due connazionali”. E chiede se la nostra Ambasciata a Nairobi “ha fatto tutto quanto era nelle sue competenze e nella sua responsabilità, nel corso di questi lunghi 16 mesi” e se non sia piuttosto il caso di intervenire direttamente presso il Governo del Kenia al fine di accertare l'estraneità alle accuse a carico dei nostri due connazionali”.