D’Agostino è accusato di intestazione fittizia di beni
Tre anni di reclusione: è questa la richiesta di pena avanzata per il consigliere regionale Francesco D’Agostino dal sostituto procuratore antimafia Giulia Pantano al gup di Reggio Calabria Olga Tarzia nell’ambito del processo scaturito dal processo denominato “Alchemia” contro le cosche di ‘ndrangheta “Raso-Gullace-Albanese” egemoni a Cittanova. L’ex vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria è accusato di intestazione fittizia di beni aggravata dall’aver agevolato la ‘ndrangheta. D’Agostino avrebbe agevolato la ‘ndrangheta in concorso con Girolamo Giovinazzo, Francesco Gullace e Girolamo Raso (deceduto).
Le altre richieste di pena invocate dal pm
Coinvolti nell’inchiesta anche Luigi Taiano per il quale il pm ha chiesto 8 anni di reclusione;Fabrizio Accame, 10 anni di reclusione; Pietro Barone 6 anni e 4 mesi di reclusione; Adolfo Barone 8 anni di reclusione; Massimiliano Corsetti, 8 anni; Salvatore Mazzei, 3 anni; Giuseppe Raso, 9 anni e 4 mesi; Mario Parrello, 6 anni e 4 mesi; Pietro Pirrello, 8 anni; Antonino Raso (classe ‘88) 10 anni; Annunziato Vazzana, 3 anni di reclusione