“La missiva inviata dall’assessore regionale Musmanno alla Direzione generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie ci rende felici ed ottimisti, in quanto accende l’attenzione su un tema a noi molto caro, quale quello del sistema dei trasporti calabresi”. E’ quanto scrive in un comunicato il Capogruppo di OLIVERIO PRESIDENTE in consiglio regionale Orlandino Greco.
“Sull’argomento, infatti, abbiamo inteso presentare, come gruppo consiliare “Oliverio Presidente, una mozione (la numero 44 del 22 ottobre 2015), attraverso la quale esponevamo le criticità e le possibili soluzioni in merito all’evidente gap nei trasporti calabresi.
Con un occhio di riguardo alla zona ionica, dove i trasporti risultano essere totalmente inadeguati, anche per le potenzialità di sviluppo della Calabria.
L’assessore Musmanno, con la lettera da egli firmata, chiede che sulla tratta vengano raddoppiati i collegamente tra le città di Reggio Calabria e Taranto con una nuova coppia di treni Intercity, che allo stato attuale non rappresentano il gradino più alto della tecnologia ferroviaria. A oggi l’unico collegamento ferroviario che garantisce la continuità territoriale è una coppia di Intercity (Reggio Calabria – Taranto 11.55 – 19.07; Taranto – Reggio Calabria 8.20 – 15.30).
Il servizio realizzato è peraltro di livello molto mediocre, a causa della scarsa qualità del materiale rotabile utilizzato e dell’insufficiente livello manutentivo dell’infrastruttura.
Con la mozione succitata, fermo restando le difficoltà tecniche ed economiche nel velocizzare la rete tirrenica Battipaglia-Reggio Calabria, fino ad ottenere le caratteristiche per diventare linea ad Alta Velocità ed Alta Capacità, si dovrebbe arrivare ad incentivare un riammodernamento della linea jonica, che a tutt’oggi risulta a singolo binario e non elettrificata. Riuscire a realizzare un’infrastruttura moderna ed efficiente permetterebbe di collegare territori che al momento permangono in uno stato di profonda crisi economica e sociale, anche per l’alto costo che hanno i trasporti. Congiungere Reggio Calabria a Taranto, con una rete a doppio binario e ad Alta Velocità, si ricollegherebbe anche al progetto, già in fase di realizzazione, dell’Alta Velocità sulla tratta Napoli-Bari-Lecce-Taranto. Tali collegamenti, seguendo l’itinerario Reggio Calabria-Taranto-Bari, consentirebbero di congiungere e di ricucire Sicilia e Calabria al sistema nazionale ed europeo. Ben venga, quindi, attirare l’attenzione verso la capacità, attualmente ridottissima, di collegamenti ferroviari, ma allo stesso tempo si dovrebbe segnalare, con estrema forza, l’attuale carenza infrastrutturale in cui versano le ferrovie calabresi, con particolare riguardo alla linea ionica, anche alla luce della recente pubblicazione dell’allegato al DEF 2016 “Strategie per le infrastrutture di trasporto e logistica”, all’interno del quale non è stato previsto nessun finanziamento per l’alta velocità in Calabria.
Andrebbe anche superato il gap esistente tra il numero di treni che partono da Roma verso il nord del Paese e quelli che partono dal sud, ed in particolare dalla Calabria. Un drammatico squilibrio, che impedisce lo sviluppo e la crescita della nostra regione, limitandone fortemente, peraltro, la capacità di competere su piattaforme turistiche trans-regionali”.
“Sull’argomento, infatti, abbiamo inteso presentare, come gruppo consiliare “Oliverio Presidente, una mozione (la numero 44 del 22 ottobre 2015), attraverso la quale esponevamo le criticità e le possibili soluzioni in merito all’evidente gap nei trasporti calabresi.
Con un occhio di riguardo alla zona ionica, dove i trasporti risultano essere totalmente inadeguati, anche per le potenzialità di sviluppo della Calabria.
L’assessore Musmanno, con la lettera da egli firmata, chiede che sulla tratta vengano raddoppiati i collegamente tra le città di Reggio Calabria e Taranto con una nuova coppia di treni Intercity, che allo stato attuale non rappresentano il gradino più alto della tecnologia ferroviaria. A oggi l’unico collegamento ferroviario che garantisce la continuità territoriale è una coppia di Intercity (Reggio Calabria – Taranto 11.55 – 19.07; Taranto – Reggio Calabria 8.20 – 15.30).
Il servizio realizzato è peraltro di livello molto mediocre, a causa della scarsa qualità del materiale rotabile utilizzato e dell’insufficiente livello manutentivo dell’infrastruttura.
Con la mozione succitata, fermo restando le difficoltà tecniche ed economiche nel velocizzare la rete tirrenica Battipaglia-Reggio Calabria, fino ad ottenere le caratteristiche per diventare linea ad Alta Velocità ed Alta Capacità, si dovrebbe arrivare ad incentivare un riammodernamento della linea jonica, che a tutt’oggi risulta a singolo binario e non elettrificata. Riuscire a realizzare un’infrastruttura moderna ed efficiente permetterebbe di collegare territori che al momento permangono in uno stato di profonda crisi economica e sociale, anche per l’alto costo che hanno i trasporti. Congiungere Reggio Calabria a Taranto, con una rete a doppio binario e ad Alta Velocità, si ricollegherebbe anche al progetto, già in fase di realizzazione, dell’Alta Velocità sulla tratta Napoli-Bari-Lecce-Taranto. Tali collegamenti, seguendo l’itinerario Reggio Calabria-Taranto-Bari, consentirebbero di congiungere e di ricucire Sicilia e Calabria al sistema nazionale ed europeo. Ben venga, quindi, attirare l’attenzione verso la capacità, attualmente ridottissima, di collegamenti ferroviari, ma allo stesso tempo si dovrebbe segnalare, con estrema forza, l’attuale carenza infrastrutturale in cui versano le ferrovie calabresi, con particolare riguardo alla linea ionica, anche alla luce della recente pubblicazione dell’allegato al DEF 2016 “Strategie per le infrastrutture di trasporto e logistica”, all’interno del quale non è stato previsto nessun finanziamento per l’alta velocità in Calabria.
Andrebbe anche superato il gap esistente tra il numero di treni che partono da Roma verso il nord del Paese e quelli che partono dal sud, ed in particolare dalla Calabria. Un drammatico squilibrio, che impedisce lo sviluppo e la crescita della nostra regione, limitandone fortemente, peraltro, la capacità di competere su piattaforme turistiche trans-regionali”.