di Clara Varano – Quattro ore di incontro per strappare al Commissario ad acta del comparto sanitario calabrese, Massimo Scura, un accordo che tuteli, in un modo o nell’altro tutti. Un Palazzo Alemanni, sede degli uffici del commissario, rovente. I toni spesso sono accesi tra gli infermieri presenti, il commissario e i rappresentanti delle sigle sindacali. Alla fine fumata bianca: l’accordo c’è, ma! Un ma bello grosso. Firmano i sindacati autonomi Nursing Up, Fials, Fsi e Nursind, dando il loro benestare, non firmano Cgil, Cisl e Uil che avevano già disertato il primo incontro, e lasciano il tavolo senza apporre alcuna firma, chiedendo che prima vengano individuati con certezza i fabbisogni delle aziende, di quanto personale, dunque le aziende ospedaliere hanno necessità.
L’intesa raggiunta sarà comunque tradotta in un decreto commissariale: “Non essendo un accordo di tipo contrattuale, la mancata firma dei sindacati confederali non invalida l’intesa”, spiega il commissario Massimo Scura. Articolati in quattro punti i termini concordati dai firmatari
Tra Cgil, Cisl e Uil e sindacati autonomi volano parole grosse. “Non ci si può opporre ad un accordo – spiegano gli autonomi – che consente di fare partire in breve tempo centinaia di assunzioni”.
Ma in che consiste l’accordo? Tre punti principali: l’avvio entro 30 giorni da parte delle aziende delle procedure per la stabilizzazione dei 260 infermieri precari. Lo scorrimento della graduatoria del Pugliese per l’assunzione di 180 idonei, l’avvio del concorso unico regionale per un numero di posti da quantificare, che saranno più di 200, dando spazio alle procedure di mobilità.