Si tinge del sangue calabrese l’ultimo attentato terroristico jihadista avvenuto lo scorso 15 gennaio. A morire un bambino di 9 anni, sul colpo, straziato da una granata vigliacca e assassina, ultimo atto del blitz dei tagliagole dell’Aqmi, mentre era tranquillo nella pasticceria del padre, Gaetano Santoemma. “Cappuccino”, il nome dell’attività di famiglia a Ouagadougou dove i terroristi erano entrati sparando all’impazzata.
Aveva solo 9 anni Michel Santomenna e certamente non immaginava che la sua vita sarebbe stata spezzata in Africa da dei folli attentatori. Venerdì sera si trovava con la mamma nel bar-ristorante di suo e probabilmente si sentiva al sicuro, protetto dai suoi affetti in un luogo più che familiare e circondato da clienti affezionati. Ma quella sera la sua giovane vita ha incontrato la cieca furia dei jihadisti che l’hanno spazzata via. Misha, come lo chiamavano tutti, è tra le 29 vittime, l’unico italiano, dell’attacco di Al Qaida contro il Cappuccino e l’hotel Splendid del 15 gennaio nella capitale del Burkina Faso. Con lui hanno perso la vita la mamma Victoria Yankovska, la zia Yana e la nonna, tutte e tre di nazionalità ucraina. Tutta l’Italia si è stretta attorno al padre Gaetano Santomenna, da anni residente a Ouagadougou e titolare di un ‘impero’ di panetterie e pasticcerie, che quella sera in un attimo ha perso l’intera famiglia.
La missione, distribuita in diversi Paesi del Sahel, è servita da pretesto ad Al Qaida nel Maghreb islamico e al gruppo Morabitoun di Mokhtar Belmokhtar per compiere la strage e rivendicare la propria “vendetta contro la Francia”.
Solo ieri sono state divulgate le foto e i nomi dei tre attentatori che hanno attaccato l’hotel Splendid e il caffe’ Cappuccino dal gruppo terroristico Al Qaida per il Maghreb islamico con un comunicato ufficiale. I tre terroristi si chiamano Ahmed al-Buqali al-Ansari, al-Battar al-Ansari, e Ahmed al-Fulani al-Ansari. Nel comunicato l’attentato in Burkina Faso viene chiamato ‘una goccia nel mare della jihad‘.